Il Fatto di Bruno Fasani

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L'approfondimento settimanale di Monsignor Bruno Fasani

Fasani mons. Bruno

Khiza, Boukara, Samarcanda, Tashkent: era da qui che passava la via della seta. Da qui passò Alessandro Magno e tutti i grandi conquistatori, fino all’arrivo di Tamerlano, nel XIV secolo, mano sanguinaria e potente, al servizio di Allah.

Penso che il sogno di ogni creatura sia quello di star bene. Non solo e non soltanto fisicamente. Star bene in senso lato. Leggo un dato statistico: in Inghilterra la prima causa di morte delle persone sotto i 45 anni è il suicidio. Questo vuol dire che c’è una morte interiore che è talmente dolorosa, per cui la morte fisica è percepita come un bene, una liberazione.

Quando, nella Biblioteca Capitolare di Verona, incontro i codici antichi che illuminarono i secoli dal IV all’VIII, mi rendo sempre più conto di quanto importante fu la cultura per cambiare il corso della storia e le scelte politiche del tempo...

Ebbene lo confesso, sportivamente parlando sono poligamo. E mi danno tremendo fastidio quelli che per esprimere amore alla propria squadra hanno bisogno di infangare le avversarie. Amo il Verona. È qualcosa di analogo a una parentela. Come quando nasci e ti trovi a fare i conti con gli zii e i cugini, i nonni e le nonne...

Sotto l’ombra della Madonnina questa domenica si daranno appuntamento le penne nere d’Italia e del mondo. Quattro, cinquecentomila provenienti da tutte le parti, con famiglie, amici e simpatizzanti. Una festa di popolo messa in piedi, come ogni anno, dalla più grande associazione al mondo, quella degli alpini...

Era solo qualche giorno fa, il giorno di Pasqua, quando ci arrivavano dallo Sri Lanka le immagini di un massacro contro i cristiani dai contorni sconvolgenti. Quasi trecento morti, uccisi in odio alla loro appartenenza a Gesù Cristo.

Le immagini drammatiche che nei giorni scorsi ci sono arrivate dall’Île de la Cité, una delle due isole fluviali di Parigi, mentre bruciava la Cattedrale di Notre-Dame, hanno lasciato attonito il mondo intero...

Il 25 marzo scorso, in Nebraska, Stati Uniti, una signora di 61 anni ha messo al mondo una bella bambina che, per ragioni di comodo, chiameremo Felicità. Fin qui, a parte l’anagrafe della madre, ci sarebbe poco da dire...