Fratelli tutti

stampa
Zenti mons. Giuseppe_31

Mons. Giuseppe Zenti presenta alcune riflessioni a mo' di dialogo sull'ultima Enciclica di papa Francesco Fratelli tutti

La nuova enciclica di papa Francesco porta la data del 3 ottobre scorso. Intervento alquanto poderoso, di ben 287 paragrafi, scanditi in otto capitoli. Il titolo in se stesso è molto eloquente: Fratelli tutti. Dunque, una enciclica sulla fraternità universale, particolarmente adatta ai nostri tempi la cui cultura è dominata dall’individualismo.

Il secondo capitolo dell’enciclica Fratelli tutti ha come trama la parabola del buon samaritano, di cui riporta il testo di Luca. La parabola evoca tante pagine dell’Antico e del Nuovo Testamento. Evoca, ad esempio, Caino che all’appello di Dio: «Dov’è tuo fratello?», risponde stizzito: «Sono forse io il custode di mio fratello?». Ma evoca anche i comandamenti, specialmente quelli espressi dal libro dell’Esodo in riferimento alle vedove, agli orfani e agli stranieri.

Nell’enciclica Fratelli tutti, papa Francesco mette in risalto la vocazione dell’uomo, creato da Dio Amore, ad amare tutti gli esseri umani, tutti creati da Dio Amore, che hanno diritto di essere amati. In sostanza, è questo il contenuto del terzo capitolo dell’enciclica. Parte da questa idea: l’uomo si sviluppa attraverso il dono di sé; comunica con se stesso nella misura in cui comunica con gli altri.

Molte persone si sono fatte l’idea che papa Francesco chiami in Europa tutti i possibili emigranti. E sia lui il responsabile della loro invasione...

All’inizio del capitolo quinto della sua enciclica Fratelli tutti papa Francesco ribadisce un principio sancito dalla dottrina sociale della Chiesa: per sua natura la politica è chiamata ed essere totalmente al servizio del bene comune. In realtà, dove predominano i populismi, contro i quali il Papa si mostra assai severo nello stesso capitolo, e gli interessi economici dei potenti, questo principio è smentito

Papa Francesco all’inizio del capitolo sesto dell’enciclica Fratelli tutti dispiega i verbi che esprimono il senso del dialogo: “Avvicinarsi, esprimersi, ascoltarsi, guardarsi, conoscersi, provare a comprendersi, cercare punti di contatto”...

Al fine di cambiare in meglio il mondo, papa Francesco si appella agli “artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e con audacia” (Ft, 225). E ricorda che “il processo di pace è un impegno che dura nel tempo

Con il capitolo ottavo, papa Francesco porta a compimento la sua enciclica sulla fraternità universale. Il capitolo è imperniato sull’apporto delle religioni in quanto tali alla fraternità universale