Condiscepoli di Agostino

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Zenti mons. Giuseppe

In compagnia di Agostino siamo giunti al trattato 13 sul Vangelo di Giovanni. Da notare però che nel frattempo aveva sospeso il commento al Vangelo per dedicarsi ai dieci commenti alla Prima lettera di Giovanni, che noi prenderemo in esame al termine del percorso sul Vangelo...

Agostino prosegue la catechesi ai catecumeni, commentando loro il testo di Giovanni “Nessuno ascende in cielo se non colui che è disceso dal cielo”...

Ad ascoltare Agostino mentre spiega tratto per tratto il vangelo di Giovanni, oltre ai battezzati erano presenti anche i catecumeni. Ed è proprio a loro che si rivolge esplicitamente nel commentare il testo...

Agostino insiste sul valore e il significato simbolico delle nozze di Cana, a cui è stato invitato con sua Madre, Maria e con i suoi discepoli. Ma prima di tutto afferma che Gesù, partecipando a tali nozze, si è dichiarato il vero autore delle nozze...

Siamo arrivati all’ottavo trattato di Agostino sul Vangelo di Giovanni. Inizia il commento del secondo capitolo: “Furono fatte le nozze a Cana di Galilea”...

Nel commento al Vangelo di Giovanni Agostino va a rilento. Per presentare il primo capitolo si è avvalso di ben sette incontri...

Agostino prende in considerazione il testo del vangelo di Giovanni frammento per frammento. E ogni frammento gli è sufficiente per intrattenersi con i fedeli a lungo...

Almeno i discorsi tenuti in pieno inverno potevano essere protratti da Agostino per circa un’ora e mezza – due ore! Tutti discorsi impegnativi, benché l’oratore avesse la capacità di far stare attenta la sua assemblea, di tenerla cioè inchiodata al suo dire, sollecitando l’attenzione con continue domande...

Agostino intende commentare ai fedeli di Ippona il testo di Giovanni: «Ecco l’Agnello di Dio!». Chi proferisce queste parole? Giovanni il Battista. E Agostino coglie l’occasione per evidenziare la sua umiltà, che altro non era se non lo specchio dell’umiltà di Cristo...

Agostino commenta ai suoi fedeli di Ippona il Vangelo di Giovanni. Tratto per tratto. Nel suo terzo incontro commenta il testo: “Dalla sua pienezza abbiamo ricevuto grazia su grazia”. Quale grazia? La salvezza, grazie all’umiltà subita mediante la croce: “Siamo uomini cristiani. E se cristiani, certo con lo stesso nome, appartenenti a Cristo. Portiamo sulla fronte il suo segno, del quale non ci vergogniamo, se lo portiamo anche nel cuore”...