Condiscepoli di Agostino

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Zenti mons. Giuseppe

Con i suoi fedeli Agostino non manifestava mai fretta di sbrigare in poche battute i testi biblici che intendeva commentare. Li sviscerava, per attingervi i messaggi segreti importanti per la vita di fede...

Nel suo Trattato 30 che commenta il testo di Giovanni: “Non giudicate secondo le apparenze” (Gv 7,19-24), Agostino traccia l’identikit dell’uomo nuovo...

Agostino non temeva di sospingere i suoi ascoltatori verso le vette della teologia, convinto che sulla teologia, quella autentica, autenticata dal Magistero della Chiesa, ne consegue la vita morale...

Agostino sta commentando il passo di Giovanni che descrive la presenza di Gesù alla festa delle Capanne. Praticamente in incognito. E si interroga sul perché...

Quanto Agostino fosse preoccupato dell’unità della Chiesa lo si constata in moltissime sue opere. Era per lui un pensiero fisso, mentre il Donatismo stava dividendo la Chiesa, con ricadute anche sui cattolici...

Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, narra l’evangelista Giovanni, coloro che ne avevano beneficiato volevano farlo re. Ma Gesù non è un re secondo i criteri umani...

Agostino si accinge a commentare il capitolo VI del Vangelo di Giovanni, a cominciare dal miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci...

Agostino sollecita gli ascoltatori ad approfondire il senso delle Scritture e a non accontentarsi della superficie di ciò che esse a prima vista dicono: “Pensiamo che la Scrittura di Dio sia come un campo, dove vogliamo edificare. Non siamo pigri e non accontentiamoci della superficie: scaviamo più in profondità, finché perveniamo alla Pietra. ‘La Pietra poi era Cristo’”...

Rivolgendosi ai suoi fedeli, agricoltori, pescatori, pastori, commercianti, Agostino aveva coscienza dell’arditezza degli argomenti che stava trattando. Di conseguenza, supplica Dio di aiutarlo a dire cose vere, mai false. Anche perché, precisa, “è meglio non conoscere piuttosto che errare, benché sia meglio sapere che non sapere”...