Il Fatto di Bruno Fasani

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L'approfondimento settimanale di Monsignor Bruno Fasani

Fasani mons. Bruno

Quando la mia generazione camminava con le braghe corte e le toppe sul sedere, tante volte era il diavolo con le corna a far da deterrente alle possibili trasgressioni infantili. «Comportati bene perché viene a portarti via», ci buttavano lì con sfacciata disinvoltura...

In questi giorni a far parlare la cronaca ci ha pensato un prete ottantenne della Diocesi di Perugia il quale, in perfetta sintonia con i proclami di Salvini, si è schierato apertamente per l’uso delle armi come legittima difesa dentro casa.

Siamo in Rai. Rai 1, Storie italiane. A tema c’è l’imbroglio dei diamanti in cui sono caduti molti clienti di diverse banche, su tutto il territorio nazionale. Da parte mia, il pensiero corre alle 317 persone della mia città, Verona, vittime di questo sporco imbroglio...

Detto con tanto (non tutto) rispetto, quello che abbiamo visto con la votazione dei grillini pro o contro il rinvio a giudizio di Salvini, per il caso del mancato sbarco dei profughi dalla nave Diciotti, è forse il punto più basso che ci sia venuto dal M5S...

Fabrizio Caramagna, giovane pensatore contemporaneo ha scritto: “Gli scienziati dicono che siamo fatti di atomi, ma un albero mi ha sussurrato che siamo fatti di sogni, un’onda mi ha detto che siamo fatti di viaggi, un bambino che gioca con le fate mi ha raccontato che siamo fatti di meraviglia”. Con un pizzico di vena mistica, potremmo aggiungere che siamo fatti anche di Dio...

C’è un’Italia che non finirà mai sotto i riflettori, anche se sappiamo che è proprio questa Italia la linfa indispensabile che tiene in vita il Paese. Quella di tanta gente umile, che si rimbocca le maniche senza lamentarsi, recriminare, imbrogliare, passare davanti agli altri praticando uno sport molto diffuso, che è quello di fare fesso chi ti passa accanto...

Mi arriva da un amico un buongiorno particolare. È un aforisma di Fulton Sheen: “La felicità non si ottiene puntando affannosamente alla sua ricerca, ma viene incontro, come una sorpresa, a chi è intento a far felici gli altri”. Essenziale, lapidario. In altri tempi avremmo finito per confinarlo dentro la carta dei cioccolatini, tra le cose romantiche, ma di secondo piano rispetto alle cose che servono davvero per vivere.

Tra i sentimenti che popolano la mente e il cuore degli italiani, dopo la cattura di Cesare Battisti, non c’è soltanto il senso della giustizia. C’è molto di più, compreso un senso di rivincita verso un assassino che ha passato anni in libertà, sfottendo il proprio Paese e i parenti delle vittime cadute sotto la sua violenza.

Mi auguro che quando queste mie riflessioni saranno pubbliche, i 49 fratelli africani, segregati su due navi nelle acque davanti a Malta, abbiano trovato qualche Paese disposto ad accoglierli e a dare finalmente risposta alle loro speranze. Su questa vicenda abbiamo letto e sentito troppe cose indecenti.