Dal sito di Repubblica, questa mattina. “Ex Ilva, la lettera di Conte ai ministri: Portate idee per Taranto”. E già ci immaginiamo le idee sulla siderurgia e su una situazione pazzesca come quella, che potranno offrire i ministri della Cultura e dei rapporti con il Parlamento. Appena sotto: “Sondaggio, la destra oltre il 50 per cento”. Tra qualche mese, o settimana, imploreranno Salvini o chi per lui di governare al posto loro.
Incredibile: sono andato a vedere la Tezenis (basket) con mio figlio, un palazzetto dello sport pieno, un casino meraviglioso, nessun “animale” sugli spalti, tifo assordante ma civilissimo, insomma divertimento con popcorn e tante emozioni. Poi mio figlio mi ha detto: mi porti pure allo stadio a vedere il calcio? No.
Ecco: è in una mattina di venerdì come questa, guardando la coda ininterrotta di auto che da Parona va fino a Borgo Roma, che vengono i brividi al pensiero di cosa sarà la circolazione stradale cittadina nel momento in cui si faranno i lavori in via Mameli per la realizzazione del filobus. E anche dopo, quando le corsie da quattro diventeranno due…
Fa un po’ ridere ascoltare il Giornale radio la mattina in auto, con lo speaker che scandisce solenne e grave le ragioni politiche delle tensioni partitiche all’interno della maggioranza di governo sulla… tassa sui tappi di plastica. Ne parleranno ai posteri i libri di Storia?
Ma lo detestate perché è nero? No, non solo. Allora perché è africano immigrato? No, non solo. Forse perché è bresciano? No, non solo. Perché è vostro avversario e pure bravino? No, figuriamoci. E allora perché? Perché si chiama Mario. Ah ecco.
Si diceva che, dopo aver tanto invitato una società iper-consumistica a darsi un freno, ora dovremo invitare i giovani (intendendosi per essi coloro che hanno meno di 35 anni) a consumare un pochino di più, tanto sono “asciutti”, quasi ascetici. Va bene la sobrietà, ma troppa sobrietà fa male a tutti, a cominciare da chi propone beni e servizi sempre più ignorati. E se non si producono tali beni e servizi, si cancellano tanti posti di lavoro. Compresi quelli a cui aspirano i giovani. O forse il discorso è un altro (è un altro): sono sobri perché non gira un euro in tasca. Fanno lavori sottopagati che tali rimarranno. E allora si rimettano in moto le forze che portano a dare un po’ di più a molti, e un po’ di meno a quei pochi che si stanno arricchendo spaventosamente con il lavoro di molti. Se non lo trovano giusto, chissenefrega.
Oddio, piove, dicono che tra qualche giorno questo scampolo di estate in La minore se ne andrà, tocca girare in auto invece che in scooter, c’è gente che parla di pearà quando avresti ancora voglia di prosciutto e melone… E in più ti vengono in mente i tragici banchetti di Norimberga in piazza Dante con i tornelli a regolamentare la transumanza umana: che depressione…
Ammetto la mia personale soddisfazione per l’esito delle elezioni regionali in Umbria non per tifoseria politica, ma perché è salutare che un territorio governato da decenni dalla stessa parte politica (il centrosinistra) ora cambi e disincrosti quanto si è accumulato negli angoli del potere: dai primari ospedalieri “selezionati” dai partiti ai dirigenti regionali che si auto-premiavano. Il ricambio d’aria fa sempre bene. Piuttosto non so perché, ma una volta di più vedendo il Salvini trionfante mi è venuto in mente il Vittorio Gassman di Branca-Branca-Branca-leon-leon-leon…
La pesca? Sostenibile? La piadina? Con il farro. Il caffè? È equo e solidale. Il pesto? È senz’aglio. Lo yogurt? Magro, con grassi ridotti. I fiocchi di frumento? Ricchi di fibra. Il pollo? Senza antibiotici. Le uova? Di galline allevate a terra. L’hamburger? Di soia. La pizza? Senza glutine. La mozzarella? Senza lattosio. La marmellata? Senza zuccheri aggiunti. I biscotti? Senza latte né uova. E sui biscotti senza latte né uova sono crollato…
Perché non Giorgia Meloni? Se Salvini funziona più nel formato Papeete che nelle vesti di statista, se Berlusconi è da tempo l’ex di se stesso, perché il centrodestra non prova ad affidarsi a questa signora? Sa parlare, s’impegna e studia, non ha grossi scheletri nell’armadio, magari responsabilizzata sfuma un po’ certe inclinazioni nazional-populiste che le sono tipiche. Non promuoverà marce su Roma perché a Roma ci sta già, casomai va un po’ de-romanizzata. Ma perché non provare il format-Meloni per un centrodestra che appare sì forte, ma solo in funzione contro e con debolezze di leadership mica da scherzo? Sai che smacco per la sinistra: presentare una leader donna contro uno schieramento che sulla parità di genere riempie tomi su tomi, basta che poi i posti di potere siano riservati agli uomini. O forse questo è il vero limite di Giorgia Meloni: è donna. Che è peggio di essere post-fascista. Abbiamo avuto zarine, imperatrici, premier e cancelliere donne in giro per il mondo e da diversi secoli a questa parte. Ma in Italia mai, a parte Maria Luigia. Che era austriaca.