Siamo molto contenti che l’inutile Mobility Day bloccherà inutilmente il traffico in città per sette domeniche, impedendo inutilmente la circolazione “delle auto più vecchie” dalle 10 alle 19. Molti vigili saranno inutilmente chiamati a lavorare di domenica per impedire ad alcune vecchie Panda di rovinare l’aria cittadina, peraltro un fiore mezz’ora prima e dopo il Mobility Day, una vera gardenia nei quartieri circostanti che saranno più affollati del solito, un bouquet profumato nel resto della settimana. Ma più sono inutili, più le cose si fanno.
Oddio, ma a uno come Danilo Toninelli, invece del ministero delle Infrastrutture e dei lavori pubblici – insomma un posto-chiave per il Paese, dove ci vogliono intelligenza, competenza, capacità di fare: si pensi solo alla ricostruzione del ponte di Genova, all’alta velocità, ai gasdotti, al collettore del Garda… –; insomma ad uno con la fronte sì spaziosa non si poteva dare il ministero alle Varie ed eventuali?
Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità. Ora, a New York, i genitori sul certificato di nascita del figlio potranno mettere la voce “gender X” se l’idea di qualificare il pargoletto come maschio o femmina procura loro turbamenti insormontabili. Così, a prima vista, sembra un’idiozia, ma lì ci si sposa al casinò con il proprio armadio. In realtà, appunto, è un grande passo verso il sogno di milioni di italiani: andare all’anagrafe e “battezzare” il figlio non come maschio o femmina, ma come juventino o gialloblù (gender H come Hellas).
Nell’intero parco dello Yellowstone, che è grande quanto una Regione italiana, ci sono un centinaio di lupi, che sopravvivono contando sull’esistenza di 7mila camosci locali e per la presenza dei bisonti. Un centinaio in tutto, ma se le prede diminuiscono, cala pure il loro numero. La loro presenza è vitale per quel territorio proprio perché livellano la quantità di animali erbivori. Domanda: ma come fanno a campare i lupi che vivono in un fazzoletto di Lessinia, senza alcuna preda naturale? Che senso hanno? Boh.
Sono iniziate le scuole, impossibile non accorgersene dato il traffico che raddoppia rispetto al giorno prima. Un’unica richiesta, rivolta alle molte mamme e a qualche papà che portano i loro pargoli a scuola – soprattutto in centro storico – affrontando gli 800 metri che li separano dalle loro abitazioni a bordo di auto più adatte alla Paris-Dakar: il tempo è clemente, si rifletta sull'ipotesi bicicletta o – addirittura – a piedi. Se un altro mondo è possibile, figuriamoci un altro modo per andare a scuola…
Le stime dei maggiori istituti del settore dicono che il Pil italiano è in calo, che l’export tiene, che la domanda di beni durevoli è in leggera flessione. E Al Bano, che fa Al Bano? Insomma, tutto, ma proprio tutto piuttosto che parlare dell’orrida partita giocata ieri sera dalla Nazionale.
Sono laureate, usano i social e le chat, molto innovative. Ma non stiamo parlando delle manager d’oggi, ma delle pastorelle, stando ad un articolo del Sole 24 Ore. Per carità: meglio laureate che analfabete. Anche se, per pascolare capre, non sembra necessaria una tesi di laurea sulla letteratura armena o sugli algoritmi finanziari. Per dirla tutta, un tempo si studiava per non dover passare la vita a pascolare. Oggi si portano pecore tra i prati dopo una vita passata a studiare. Boh.
A sentire il competente ministro che illustrava il decreto anti-corruzione con «da adesso in poi sarà praticamente impossibile corrompere e farsi corrompere», e non di meno, attendiamo dunque i relativi decreti anti-evasione fiscale, anti-malasanità, anti-assenteismo, anti-turpiloquio, anti... Basta fare il decreto giusto e il problema sparisce. Ed era la mancanza del decreto giusto che faceva (parliamo al passato) di noi italiani un popolo di tangentari. Vedi mo', dicono a Bologna
La prevalenza del cretino, preveggente libro di Fruttero&Lucentini. Probabilmente pensavano alla mandria di macachi che in questi mesi affollano pensose trasmissioni televisive e che danno il meglio di sé affrontando temi economici dall’alto della loro competenza: conoscono i mercati perché ci vanno a fare la spesa di sabato. Così tocca sentire uno che afferma la sostenibilità previdenziale di quota 100, «con 54 anni di lavoro e 46 di contributi» (il bimbo di 8 anni schiavo in miniera aveva le marchette pagate?). E una che, con le sopracciglia serie serie, sostiene che il neo-liberismo sia una creazione dei “poteri forti” che l’hanno sperimentato in Africa per poi esportarlo in Europa. «Dai, facciamo il neo-liberismo in Congo e poi paracadutiamolo in Finlandia!». E nessun conduttore che indichi la porta d’uscita…
Ci chiamano amici extra-veronesi per chiederci cosa mai avesse detto il nostro sindaco Sboarina nel giorno del suo insediamento, così potente da affascinare il neo-sindaco di Avellino, che quel discorso l’ha copiato pari pari. Mah, probabilmente non se lo ricorda neppure Sboarina, che tra l’altro è uomo di destra mentre l’avellinese sarebbe un grillino. Forse, semplicemente, era un file in internet facilmente copiabile, sperando che la maestra non si accorga del sotterfugio. Bastava togliere tutti i riferimenti ad Adige, Cà del Bue, Torricelle ecc. e la cosa poteva pure funzionare. È stato sbagliato, forse, non eliminare le ultime due righe del discorso conclusivo di Sboarina: “E comunque, sempre forza Hellas!”.