Caffè & brioche

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“Nessun uomo è un’isola completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l'Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te”.

Chissà a cosa stava pensando il poeta inglese John Donne quando, nei primi del Seicento, scrisse questi versi che oggi vanno bene per tutto, dalla Brexit alla disumanità del nostro disinteresse…

L’impressione – netta – è stata quella del buana bianco nelle vesti coloniali del cacciatore che, una volta stesa la preda, le mette un piede sopra per farsi fotografare tutto tronfio. Perché, tra un “mi fa schifo” e un “spero che ora marcisca in galera” (e la chiave, non va buttata via?) fino a un video autocelebrativo in cui un ministro guardasigilli si è travestito da De Gaulle all’amatriciana, la cattura del latitante Cesare Battisti è stata una fiera delle vanità a uso telecamera mica da scherzo. Anzi, senza alcuno scherzo. Tanto che non avrebbe stupito un tentativo di linciaggio sulla pista aeroportuale da parte del ministro dell’Interno e di quello della Giustizia. Insomma, più uno show durante la gara del rutto al bar, che una ferma quanto sobria presenza istituzionale. Senza nemmeno accennare – tanto “deve marcire in galera” – al fatto che, per quanto orrido e repellente, il signor Battisti è un cittadino come tutti gli altri, soggetto alle stesse leggi a cui siamo soggetti tutti noi. Si chiama stato di diritto, e ci distingue dal Gabon o dall’Iran. Oppure, in una pausa della gara di rutti, è stato approvato un nuovo codice penale ad personam?
È ora che crescano. O che la smettano.

Il fine settimana scorso ha chiuso i battenti (per sempre? Boh) una delle più celebri discoteche cittadine. A distanza di qualche giorno, nel parcheggio antistante fanno ancora bella mostra le decine di bottiglie di alcolici e di lattine di birra abbandonate dai giovani frequentatori che, prima di entrare, s’abbottano di alcol dozzinale a più non posso, portato fin lì in zainetti di cui i genitori ignorano l’esistenza. O forse no. Comunque i soldi per acquistare vodka, gin e birra ce li hanno. Età: spesso 16-17 anni, anche meno; maschi e femmine. Non lo sapevate?

Amici dal Molise ci mandano una foto in cui ci salutano intabarrati come in Siberia, a fianco di un palo segna-neve che dimostra l’esistenza di un metro e mezzo di coltre bianca, senza peraltro essere a particolari altitudini. Noi si risponde loro inviando foto di questi pomeriggi che sembra marzo inoltrato, con le piante che non capiscono più niente e avrebbero tanta voglia di iniziare la primavera, non fosse appena iniziato gennaio.

Tutti concordiamo sul fatto che qualcosa gira al contrario di come dovrebbe.

Una soluzione semplice, economica ed ecologica ai problemi di inquinamento atmosferico di cui soffriamo in questi giorni: la bicicletta, a due posti se serve a lasciare a casa il Suv comunemente usato per trasportare la figliolanza da casa a scuola, tragitto di 400 metri scarsi. E per chi da Bussolengo ogni giorno deve recarsi al lavoro, chessò, a San Martino Buon Albergo? La bicicletta elettrica!, con la quale attaccarsi al primo furgone di passaggio in superstrada per arrivare prima possibile alla propria metà. Non inquini ed eviti di bere il caffè in ufficio, che di adrenalina nel sangue a quel punto ne hai a litri. Facile, no?

Che ironia / questa malattia / che non mi fa dormire / che non va più via / Che ironia / sentirsi dire / che non c’è niente da fare / per guarire / Io grande grosso e intelligente / in balia / di una bambina prepotente e cattiva / Che ironia…

Certo, le ragioni politiche... Certo, noi e l'Europa... Certo, bisogna dare l'esempio, e gli altri? Certo tutto quanto e anche di più. Ma quando penso ai bimbi che sono sopra quella nave in mezzo al mare d'inverno, al freddo e con privazioni che noi non infliggeremmo al nostro cane, con la paura di finire in pasto ai pesci o agli "squali" dai quali sono scappati... Non mi pare che un continente intero non riesca ad abbracciare due bambini e a portarli in salvo, senza vergognarsi fino alle ossa.

Racconta un amico negoziante: «Ormai si vende solo se c’è la parola sconto. O ribasso, promozione, insomma si paga meno. Potrei abbassare i prezzi del 20%? Non cambierebbe nulla, è proprio l’idea di pagare meno che funziona, anche in una città non certo povera come Verona. Mi viene da ridere quando sento parlare dei pur giustissimi criteri della qualità del prodotto, della sostenibilità o dell'italianità. La stragrande maggioranza dei clienti, l’unica cosa che mi chiede è: mi fa lo sconto?».

"I veri e supremi valori, in questo mondo, si presentano sotto il segno dell'umiltà, del nascondimento, del silenzio. Ciò che nel mondo è grande, ciò da cui dipende in modo decisivo il suo destino e la sua storia, è quello che appare piccolo ai nostri occhi. A Betlemme Dio, che aveva scelto come suo popolo il piccolo e dimenticato popolo d'Israele, ha definitivamente posto il segno della piccolezza come segno decisivo della sua presenza in questo mondo". Card. Joseph Ratzinger, 1960.

Il fatto è che, quando ti vengono in casa a rapinare picchiandoti e spaventandoti a morte, hai poco da consolarti leggendo che le statistiche dicono… che i reati sarebbero in calo… che la percentuale… Il fatto è che nella nostra giovinezza, nei non facili anni Settanta in una non facile città, queste cose le leggevi sui giornali nazionali e accadevano a qualche miliardario. Oggi sono cronache che riguardano la bottegaia di paese, la coppia di vecchietti, il piccolo imprenditore… E quindi, sul discorso del “percepito” c’è poco da scherzare: non ci si sente sicuri nemmeno a casa propria, nemmeno nella modestia delle nostre case. C'è una delinquenza violenta, affamata e impunita che è dilagata a macchia d'olio, a prescindere dai governi