Sia chiaro e una volta per tutte, sennò da qui alla fine del campionato non finisce più: i tifosi dell’Hellas non offendono i giocatori di colore. I tifosi dell’Hellas offendono chiunque. Di qualunque colore della pelle, credo, opinione, genere, provenienza… Sempre e comunque e non smetteranno certo ora di farlo. Offendono pesantemente? Più di ieri e meno di domani.
È vero, sembrano tempi in cui: non avrai altro Io all’infuori di Me. E di tutto ciò che ne consegue.
C’è da morire dal ridere, nella storia del Prosecco, il vino trevisano che – da bollicina conosciuta perlopiù nei bàcari veneziani – è diventato una superstar mondiale. Perché dalle colline di Valdobbiadene, Conegliano e Asolo la produzione s’è allargata in un territorio che va dal Friuli ai confini del Veronese! Insomma, il più pregiato Prosecco fatto nei territori più vocati (le Rive collinari sopra Valdobbiadene) è equiparato al vino Prosecco prodotto in quantità industriali nelle campagne di Pordenone piuttosto che dell’alto Veneziano. E al consumatore frega nulla che il primo sia Docg e l’altro acqua di pomi. Roba che a pagarla 3 euro a bottiglia è già tanto. Berla, poi… Solo che la moneta cattiva scaccia quella buona, e ora i produttori delle zone più vocate vogliono togliere il nome Prosecco dalle loro etichette in quanto, diciamo così, molto svalutato. Ecco una storia che a Verona dovremmo seguire con una certa attenzione…
Sono le idee, i valori a fare la politica. Ma sono i sistemi elettorali a fare (e a disfare) i partiti politici. Occhio alla famosa legge “sul taglio dei parlamentari”, e alla necessaria e conseguente riforma elettorale.
Quelli del manifesto, quotidiano comunista che ancora si definisce tale, sono tra i migliori titolisti d’Italia. Il titolo di apertura di oggi riguarda il secondo Conte più famoso del Belpaese – ieri il suo governo è passato alla Camera – e fa: “Sei un mite”, ricalcando la parte del discorso contiano sulla necessità di una rinnovata mitezza in politica. Invece alcuni leghisti padovani hanno preferito eliminare il “mite” per sostituirlo con un’altra parola molto veneta, che inizia con emme ed è sempre di 4 lettere, ma molto più offensiva. Punti di vista.
Nei 29 punti programmatici stilati dal nuovo esecutivo manca solo il raggiungimento della pace nel mondo. A parole, cambierà tutto, ovviamente in meglio. Meglio di prima, quando a governare c’era anche chi al governo c’è pure oggi? Non ho proprio capito come mai chi era incapace e incompetente fino ad un mese fa, oggi sarebbe la persona giusta al posto giusto, guidata da un signorsì scelto per l'eleganza nel vestire, trasformato in poche ore in statista. Molto lunare, ma veramente buona fortuna. Ne abbiamo tutti bisogno.
È la prima volta a mia memoria che la nascita di un governo di sinistra (valutando il Movimento 5 Stelle un partito di estrema sinistra) è salutata dal mondo economico con un profondo sospiro di sollievo. O è cambiato il mondo, o è cambiata la sinistra, o…
Ci sono delle cose di cui capisci l’importanza solo quando le hai perse. Tipo il potere, come si sta accorgendo Matteo Salvini. Sta nascendo un governo che ha come punto numero uno la formula RS: ridimensionare Salvini. Per questioni ideologiche o di interesse, tutti remeranno contro di lui. E siccome il consenso si conquista con i mass media, vedrai mo’! Le televisioni di Berlusconi smetteranno tutto d’un colpo di gonfiare la rana; la Rai si adeguerà immediatamente al nuovo potere e manderà in onda le dichiarazioni di Salvini dopo il segnale orario. Notturno. I talk show negheranno inviti, “l’immagine è un po’ usurata”. I “giornaloni” parleranno di lui come di un sovrappeso che le sbaglia tutte; gli saranno addebitate pure le sconfitte del Milan. Si potrebbe rifare sugli amati social. Auguri. Se c’è qualcuno che su internet sa navigare a meraviglia è il Movimento 5 Stelle, che invece stava quasi evaporando. Ah, che bei tempi quando un gelato mangiato in spiaggia finiva in prima pagina…
Però se ci togliete il mitico Danilo Toninelli e ci mettete un Paolo Gentiloni che, quando si veste di grigio, sembra un ton sur ton e a guardarlo ispira una pennichella, magari ne guadagnerà il Paese ma chi risarcirà i cabarettisti e i disegnatori satirici italiani? Chi ci restituirà tanti momenti di gioia e ilarità?
Bella quella detta dal geriatra Luigi Grezzana a Stefano Lorenzetto che lo intervistava: invecchiare è l’unico modo per non morire giovani. Che è poi la filosofia che sta dietro alle forze politiche che stanno facendo nascere il nuovo governo…