Caffè & brioche

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Fino a qualche anno fa i territori presentavano ai visitatori (e non) le prelibatezze più pregiate o particolari, dal prosciutto crudo ai tartufi fino al cous cous. Poi la questione si è allargata alle anare pitanare, alle patate fino ad arrivare alle… verze. La sagra delle verze… Siamo ormai alla frutta.

Oggi ci sarebbe stata una lista lunga così di argomenti di cui parlare, dalla pace nel mondo in giù. Ma parliamoci chiaro: a cosa pensano gli italiani in questo uggioso venerdì? Al Black Friday! Alla Galassia non c’era un parcheggio libero già alle 9, all’Adigeo c’è da avere paura, e così in molti altri posti. Finalmente un popolo liberato dalla tirannia e dalla penuria di beni materiali, può finalmente sfogarsi e acquistare quel televisore 60 pollici oled che mi hanno fregato da sotto gli occhi…

La Procura di Catania (città svizzera) se l’è presa con una nave di una Ong (Medici senza frontiere) che salva persone nel Mediterraneo – cosa che irrita parecchio il procuratore della Repubblica di quella città – accusandola di “smaltimento illecito dei rifiuti”. È vero che a Catania, come nel resto della Svizzera, è tutto lindo, con neanche una cicca per terra. E nel porto di Catania arrivano navi asettiche, con marinai che scendono con i guanti sulle mani. Quindi è in malafede chi ritiene che ci sia un lieve fumus persecutionis e una certa voglia di comparire sui mass media: la pulizia prima di tutto. Calogero Tell, il fratello catanese di Guglielmo, approverebbe.

Ma dai, è semplice! Se la povertà è un problema, basta sfornare un decreto legge che l’abolisce. Se la Terra dei fuochi in Campania fa paura per i rifiuti bruciati o stoccati illegalmente, basta chiamarla Terra dei cuori e il problema non c’è più. Se c’è tanta corruzione, ancora un bel decreto e la cancelliamo. Se Genova ha un problemi di ponti, basta dire che verrà risolto e… si risolve il problema. Bambini, ma vi devo spiegarvi proprio tutto?

Brutto segnale. È stata lanciata una nuova emissione di Btp Italia con tassi collegati al recupero dell’inflazione, emissione che segue già altre esistenti da anni. Un buon titolo su cui investire, se non fosse che lo Stato pensa di raccogliere qualcosa come 7-8 miliardi di euro, e nel primo giorno di collocamento è arrivato a malapena a mezzo miliardo. Contrariamente alle emissioni precedenti. Gli esperti dicono che molti stanno alla finestra a guardare: alcuni impauriti che i gialloverdi possano portare l’Italia alla bancarotta; altri attendono che comunque le cose vadano peggio di così, per acquistare titoli di Stato più svalutati. Nessun ottimista. E al Governo ciò non suona strano.

Qualche giorno fa Genova ha commemorato i tre mesi dal doppio, infausto evento che ha messo in ginocchio la città: il crollo del ponte Morandi, con le tante vittime e una viabilità devastata; e il fatto che a occuparsi della ricostruzione sarebbe stato il ministro Danilo Toninelli. 

Uno studio genetico condotto ad ampio raggio conferma ciò che noi italiani sapevamo già da tempo: siamo il popolo che, nel mondo, ha la più ampia mescolanza di materiale genetico nelle vene. Qui sono passati tutti, lasciando il segno. E noi ne siamo il frutto. Ma interviene uno da Verona: «Prima gli italiani? Prima gli austroungarici, e magari i veneziani!». E un altro: «Prima gli unni e i visigoti!». E un altro ancora: «Prima i romani!». E pure quell’altro che aggiunge: «Prima i Venetii!». Finché si ode: «Prima i Retii!». E perché non «prima i Sapiens!»?. Finché, a «prima i Neanderthal!», Salvini si acquietò.

Da un anno a questa parte sparare addosso a Gian Piero Ventura, un distinto signore 70enne che di lavoro fa l'allenatore di calcio, è diventato lo sport nazionale. Un mese fa è stato chiamato al capezzale del Chievo e ha accettato di andare sottoscrivendo liberamente (e non con la pistola alla tempia) un contratto biennale. In queste settimane ha parlato di una voglia matta di tornare in campo, di una squadra in crescita, con giovani di prospettiva, continuando a dare fiducia all'ambiente, nonostante tre sconfitte consecutive. Domenica scorsa ottiene il primo punto contro il Bologna in casa e a fine gara se ne va comunicando alla squadra la propria decisione e lasciando al ds Romairone l'incontro con la stampa. Ieri capitan Pellissier – che, va evidenziato, in quattro gare con l'ex ct ha sommato due presenze per complessivi 12 minuti, recuperi compresi, nonostante la squadra fosse decimata dagli infortuni – mette il carico da undici su un suo profilo social dicendo, tra le altre cose, che «dal primo momento che è arrivato se ne voleva già andare». con gli applausi di tutto il mondo pallonaro e nell'assordante silenzio della società di Via Galvani. Ora, un giornalista, prima di fare valutazioni e commenti, dovrebbe e vorrebbe sentire anche l'altra campana, posto che a mio modesto parere con questa rosa potrebbero arrivare anche allenatori come Guardiola, Mourinho e Conte insieme senza riuscire a conseguire la salvezza. Allora: imputato Ventura, si difenda!

Sulle cose di “contorno” (migranti, sicurezza, prescrizione, nomine), la Lega di Salvini ha indubbiamente surclassato l’alleato-avversario. Ma sui soldi, sulle risorse accaparrate con la legge di bilancio, non c’è alcun dubbio che il rapporto si ribalti. L’M5S si è assicurato soldini per il famigerato reddito di cittadinanza, è pienamente d’accordo sugli sgravietti fiscali distribuiti qua e là, ha bloccato le spese delle opere che non gli piacciono. Dove sono i soldi per applicare invece la flat tax leghista?

La sensazione è – sia detta senza alcuna valutazione in merito – che, qualora risorga un movimento politico che inviti esplicitamente gli italiani a dividere il Paese in due parti, questo raccoglierà un notevole seguito in certe, ben conosciute zone d’Italia. Come dato di fatto, non come frutto di sobillazione o proselitismo.