Caffè & brioche

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Noi veronesi ci lamentiamo sempre delle “orde umane” che affollano il centro (alcune, precise vie e piazze, quasi esclusivamente nei fine settimana), e con ragione. Poi si va a fare un weekend a Firenze o a Venezia, e Verona recupera quell’aura di cittadina tranquilla e piacevole che dalle parti dell’Arno e in laguna devono aver perso ormai da decenni. Dispiace però per due città-gioiello che sembrano diventate delle Disneyland per noi uomini-mandria: speriamo che il turismo in riva all’Adige trionfi, ma cum grano salis.

Ci piace la soap opera a puntate “Congresso del Pd” che sta appassionando (beh…) milioni (beh…) di italiani da mesi: chi sarà il successore di Matteo Renzi e Maurizio (beh…) Martina? E soprattutto: che farà? Perché un partito con qualche milione di votanti, prima o poi si deciderà a fare qualcosa, no? Qualcosa di diverso da “oggi le comiche”, s’intende. O siamo alla fase finale della dilapidazione di un patrimonio politico ereditato dagli avi e che oggi nessuno ha la benché minima idea di come farlo fruttare? Segue interessante (beh…) dibattito.

Che pena mi ha fatto vedere il padre di Luigi Di Maio che, di fronte alla telecamera piazzatagli in faccia dai compagnucci del figlio, per diversi minuti si “discolpa” di aver sbarcato il lunario in qualche modo (come tanti milioni di italiani) anche per dare un desco e un futuro al figlio. Che, se fosse tale, avrebbe dovuto prendere quella telecamera e buttarla dalla finestra, abbracciando il padre e ringraziandolo “nonostante tutto”. Invece, crucifige. Col figlio a fustigare per salvarsi la carriera. Che pena…

Bella inchiesta di Sky Tg24 sul biologico italiano. Per farla breve: i controllori sono quattro gatti, guardano solo o soprattutto la regolarità delle carte e, dulcis in fundo, sono pagati dai… controllati. Come disse Cangrande a Dante, ‘ndemo ben…

Sai che sei soffice come mio nonno? E hai gli stessi capelli… Mamma mia, fa venire i brividi vedere quella bambina (perché autistica? È una bambina e basta!) che, presa in braccio dal presidente Mattarella, ne approfitta per fargli pof pof sulle guance, per vedere se sono come quelle di papà o del nonno. E l’altro che si gode un mondo, qualche secondo distratto dagli “impegni istituzionali” che certo tanto gradevoli non devono essere. Non almeno quanto un puffetto sulle guance ricevuto da una bambina.

Alla fine ci si abitua a tutto e non si fa più caso a niente. Però quale città ha uno splendido albero di natale che ti accoglie al suo ingresso da sud? Quale una gigantesca stella cometa che fuoriesce dall’anfiteatro romano in una piazza stupenda? Quale una nuova funicolare che, presa di notte, ti fa vedere le mille luci del centro? Quale una giostra sul lungadige che ti sembra di stare sopra il fiume? C’è di peggio, in giro: possiamo perdonare pure il mercatino di piazza Dante, insulso.

Sarà operativa dal prossimo primo gennaio la tassa sui soldi mandati a casa dagli stranieri attraverso i cosiddetti money transfer, insomma le rimesse degli immigrati. Ci teniamo un 1,5% sulle transazioni finanziarie da 10 euro in su, il totale in un anno è stimato in 60 milioni di euro, se ancora queste persone faranno trasferimenti in questo modo e non usando il “sommerso”. Insomma, tassiamo i più poveri per finanziare il cosiddetto reddito di cittadinanza da dare ai più poveri. Cos’è che ci sfugge in questo passaggio, che sembra demenziale? Che la misura – targata Lega – toglierà soldi ai “non italiani” per darli agli italiani con una misura targata 5 Stelle. Tutto liscio, no?

Si stanno avvicinando i giorni di Job&Orienta, la manifestazione fieristica su orientamento, formazione e lavoro che sarà visitata da molti politici nazionali, ad iniziare dal vice-presidente del Consiglio, Luigi Di Maio. Grande l'interesse a capire come si possa sbarcare il lunario, una volta che finisca l’attuale situazione occupazionale… 

Arriva in tivù il film su Winston Churchill, premiato con l’Oscar. E a rivedere Churchill, si fanno i paragoni con i nostri attuali due Dioscuri vicepremier. Beh, lasciamo stare i santi tipo Churchill o De Gasperi, passiamo ai paragoni con i fanti: Fanfani e Nenni? Mmh… De Mita e Craxi? Cala, cala… Mastella e Bertinotti? No: il paragone guizza nella mente all’improvviso. Franco e Ciccio, per chi conserva un po’ di memoria storica. Anche loro facevano molto ridere.

Fino a qualche anno fa i territori presentavano ai visitatori (e non) le prelibatezze più pregiate o particolari, dal prosciutto crudo ai tartufi fino al cous cous. Poi la questione si è allargata alle anare pitanare, alle patate fino ad arrivare alle… verze. La sagra delle verze… Siamo ormai alla frutta.