Condiscepoli di Agostino

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Zenti mons. Giuseppe

Dopo aver espresso a grandi linee i motivi di sofferenza di Agostino per le divisioni praticate dentro l’unica Chiesa di Cristo, ne evidenziamo ora la passione per la sua unità che egli considera realizzata su tre linee convergenti: l’amore fraterno come tessuto connettivo; lo Spirito Santo che ne è l’anima vivificante; l’Eucaristia come nutrimento quotidiano. Partiamo dall’esemplarità di Maria che ama la Chiesa con viscere di carità materna. Proprio come madre, Maria ci educa alla carità fraterna.

Agostino, mentre combatte ogni forma di divisione, esalta e favorisce in tutti i modi l’unità nella verità animata dalla carità o, per dirla con altra scansione: l’unità della verità nella carità. Grazie alla carità, tutto ciò che appartiene all’unità appartiene a tutti, per intero. Chi diserta l’unità viola la carità e nulla gli giova...

Molti testi nei quali, suo malgrado, Agostino evidenzia la superbia e l’autoreferenzialità, per così dire trasudano sofferenza, nella consapevolezza di quale e quanto grande male è la divisione, provocata appunto dalla superbia e dall’autoreferenzialità, nel caso specifico quella causata dai donatisti...

Pochi come Agostino hanno sofferto a causa delle divisioni provocate nella Chiesa di Cristo da eresie e da scismi. Senza ombra di dubbio, per Agostino il male più grave che possa colpire la Chiesa è la lacerazione della sua unità o, per usare un termine a lui familiare, della sua compagine, sia attraverso l’eresia che intacca la verità, sia attraverso lo scisma che infrange la carità...

Agostino ha cercato di convincere i fedeli che solo il genere di vita improntato a carità mostra quanto siamo parte dell’unità della Chiesa diffusa su tutta la terra, cioè la Chiesa dei chicchi di grano sparsi su tutta la terra. In altri termini, a suo dire, solo una vita nuova è un canto nuovo...

Per cogliere la pregnanza del senso di unità nella Chiesa in Agostino, occorre, evidentemente, partire da Cristo, come struttura portante dell’unità, in quanto capo del Corpo che è la Chiesa...

La comunione di fede e di affetti con la Sede di Pietro da parte di Agostino rivela quanto gli stesse a cuore la comunione ecclesiale, intessuta di verità, carità e unità, di cui la Sede di Pietro è garanzia e testimone. Questo infatti era considerato da Agostino il dinamismo fecondo della comunione ecclesiale: l’ordito di verità, carità, unità...

Poiché essere in comunione con la Sede di Roma era condizione e garanzia di comunione con la verità, il Vescovo di Ippona fu sempre in comunione con la Cattedra di Pietro e con i papi che vi si sono succeduti. Lo fu anzitutto custodendone e trasmettendone la medesima fede. Inoltre Agostino offerse alla Sede di Pietro la sua collaborazione di teologo di indiscusso valore, al fine di definire con maggior chiarezza e celerità la posizione ambigua ed erronea dei Pelagiani.

Preoccupato dell’evolversi dell’eresia pelagiana, che di fatto negava la necessità della grazia di Dio per vivere in conformità alla sua volontà, Agostino, con quattro confirmatari, scrisse una lettera che riguardava l’eresia di Pelagio a papa Innocenzo I, il quale rispose con un rescritto...