Condiscepoli di Agostino

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Zenti mons. Giuseppe

Agostino è nato a Tagaste, nell’antica Numidia, oggi Algeria, il 13 novembre 354, da Monica, una cristiana di altissime qualità, e da Patrizio, pagano, di modeste condizioni economiche. Agostino stesso ripensa e ricostruisce nella memoria di adulto la sua infanzia, che egli percepisce essere stata trascorsa sotto lo sguardo della misericordia di Dio...

Il percorso che intendiamo fare è finalizzato alla scoperta del valore che Agostino, vescovo di Ippona 1.600 anni fa, attribuisce alla comunione ecclesiale. A tal fine, può risultare assai utile focalizzare le coordinate della sua vita, nella complessità di tutte le sue esperienze, organicamente ed interamente presentate dalla sua autobiografia, le Confessioni, forse la più splendida e vibrante sinfonia della misericordia di Dio che si ritrovi nei Padri della Chiesa...

Siamo in dirittura di arrivo rispetto alla conclusione dell’Enciclica Laudato si’ di papa Francesco. Secondo il Papa, la teologia, avvolta dal clima di contemplazione che comunque le confà, ci ricorda che “l’universo si sviluppa in Dio, che lo riempie tutto...

“La cura per la natura è parte di uno stile di vita che implica capacità di vivere insieme e di comunione” (Ls 228). Il Papa si appella al Vangelo del lieto annuncio di Gesù che Dio è Padre di tutti e riafferma il suo convincimento che “l’amore fraterno può solo essere gratuito, non può mai essere un compenso per ciò che un altro realizza, né un anticipo per quanto speriamo che faccia” (ivi). Dunque solo il senso della gratuità denota l’autenticità dell’amore, persino nei confronti del nemico, a maggior ragione nei confronti della natura “il vento, il sole o le nubi, benché non si sottomettano al nostro controllo” (ivi).

“La spiritualità cristiana propone un modello alternativo di intendere la qualità della vita, e incoraggia uno stile profetico e contemplativo, capace di gioire profondamente senza essere ossessionati dal consumo” (Ls 222)..

L’educazione alla dimensione ecologica, fino a creare “una cittadinanza ecologica” (Ls 211), non si appaga di dare e recepire informazioni, ma, per essere autentica, deve riuscire “a far maturare delle abitudini” (ivi). Non bastano pertanto le leggi in sé, ma occorre che i cittadini maturino in sé le motivazioni più profonde di un tal atteggiamento. Allora cambia la cultura...

Dopo aver focalizzato gli ostacoli, e le loro conseguenze, alla spiritualità ecologica, papa Francesco apre lo scenario delle possibilità reali alla sua attuabilità: “Non tutto è perduto, perché gli esseri umani, capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi, […] di intraprendere nuove strade verso la vera libertà” (Ls 205). Con l’aiuto di Dio, ovviamente, il quale “continua ad incoraggiare dal profondo dei nostri cuori”.

Il capitolo sesto della enciclica Laudato si’ è così intitolato: “Educazione e spiritualità ecologica”. Mi sono permesso di ritradurne il senso profondo in: “Educare alla spiritualità ecologica”. Il termine spiritualità non va passato in sordina. È un termine che dice di più di cultura ecologica...

Nella Costituzione conciliare Gaudium et Spes la Chiesa riconosce il valore e l’autonomia delle scienze, di ogni ambito delle scienze, ma, nello stesso tempo, ne evidenzia i limiti di fronte alla pretesa degli uomini di scienza di farne un assoluto...

A cominciare dal paragrafo 189 dell’enciclica Laudato si’, papa Francesco affronta uno dei nodi più problematici del nostro tempo, talmente aggrovigliato da essere diventato un nodo scorsoio. Si tratta della dipendenza, da capestro, della politica rispetto all’economia e soprattutto del sistema delle finanze, rovesciando le competenze: dovrebbe essere la politica a governare economia e finanze e non viceversa...