Condiscepoli di Agostino

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Zenti mons. Giuseppe

Papa Francesco non la manda a dire a nessuno. Parla direttamente. E con un linguaggio improntato a verità e senso di realismo. Lo constatiamo ancora una volta nel testo del capitolo quinto, dal paragrafo 182 al paragrafo 188. Rileggiamo per intero il paragrafo 182: “La previsione dell’impatto ambientale delle iniziative imprenditoriali e dei progetti richiede processi politici trasparenti e sottoposti al dialogo, mentre la corruzione che nasconde il vero impatto ambientale di un progetto in cambio di favori spesso porta ad accordi ambigui che sfuggono al dovere di informare e ad un dibattito approfondito” (Ls 182)...

Nell’enciclica Laudato si’ papa Francesco, che fa dei diritti dei poveri, a livello della globalizzazione, uno dei cavalli di battaglia morale più significativi, ricorda ai grandi del mondo il dovere di sradicare la miseria e di dare incremento allo sviluppo dei Paesi poveri (cf Ls 172), mentre non esita a stigmatizzare le inquietanti sperequazioni e le preoccupanti forme di corruzione che si verificano anche nei Paesi poveri, cioè “il livello scandaloso di consumismo di alcuni settori privilegiati della loro popolazione” (ivi)...

Nell’intento di focalizzare “alcune linee di orientamento e di azione” in vista di una nuova ecologia, di fronte all’evidente e troppo vasto degrado ambientale, papa Francesco ricorda la “necessità di un cambio di rotta” (Ls 163), maturato con la condivisione di “grandi percorsi di dialogo” (ivi), sempre fiducioso nelle predisposizioni e alla sensibilità di quanti hanno in mano le redini dei governi.

Se è vero che la terra è di tutti e per tutti, “che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?” (Ls 160). Questa domanda non può restare senza risposta, tanto è seria e incalzante...

Da quando, quasi un anno fa, abbiamo vissuto l’anno giubilare della Misericordia, ho cercato, passo dopo passo, di sviluppare dapprima i grandi temi della misericordia e poi, in una lunga serie di interventi, di focalizzare le grandi tematiche dell’esortazione apostolica post sinodale Amoris laetitia...

Anche dal paragrafo 319 fino alla fine dell’Esortazione postsinodale Amoris Laetitia, papa Francesco offre riflessioni e suggerimenti di eccellenza per una positiva riuscita della vita di famiglia. Ricorda anzitutto che il senso di appartenenza sponsale in esclusiva esprime l’identità di un amore autentico, perché di fatto “colui che non si decide ad amare per sempre, è difficile che possa amare sinceramente un solo giorno […].

Il capitolo nove dell’Amoris Laetitia porta a compimento l’intero quadro dell’Esortazione postsinodale. Dopo aver messo in campo il progetto originario di Dio sulla famiglia, le sfide culturali che contraddicono il vangelo della famiglia, il sacramento del matrimonio cristiano, l’impianto pedagogico che consente alla famiglia di essere risposta storica alle attese di Dio in una realizzazione anche umana di alto profilo, il senso profondo e problematico del discernimento nei confronti dei casi di ferita grave, papa Francesco offre alcuni suggerimenti per una riuscita significativa della vocazione sponsale e matrimoniale, o, per usare i suoi termini, la “spiritualità coniugale e familiare”.

“La famiglia è la prima scuola dei valori umani, dove si impara il buon uso della libertà” (AL 274). Certi valori radicati nell’infanzia, come ad esempio il senso critico nei confronti dei media, fecondano tutta la vita (cf ivi). La famiglia sa educare alla capacità di attendere, anche se pressati dalla velocità del digitale, a non pretendere tutto e subito, ma a diventare responsabile di se stesso (cf AL 275)...

Papa Francesco, a nome della Chiesa che mira a coinvolgere oggi nel suo sentire verso l’uomo ferito nel corpo e nello spirito, verso i poveri di denaro, di valori morali e di cultura, va incontro a chi è in difficoltà, per criticità familiari, fino alle estreme possibilità, per offrirgli la sua mano paterna.

Papa Francesco, fermissimo nel patrimonio della dottrina cristiana, della cui autenticità e integrità è custode e garante, in quanto successore di Pietro, guarda in volto le persone e considera le stesse norme canoniche a servizio della persona, mai come pietre da scagliare contro...