L'anno santo con Dante

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Zenti mons. Giuseppe

Mentre Virgilio e Dante stanno avviandosi verso la montagna del Purgatorio, si fa riconoscere l’anima di Manfredi: “Biondo era e bello e di gentile aspetto” (Purgatorio III,107). Fu re della Sicilia. Nemico del papato. Dissoluto e incredulo...

Con Dante che abbraccia l’amico musico Casella, anche Virgilio si era fermato sulla grande spiaggia che attornia il monte del Purgatorio...

Dante e Virgilio sulla spiaggia del monte del Purgatorio sperimentano la bellezza dei raggi del sole nascente. Mentre i due si trovano smarriti sul percorso da prendere per salire sulla montagna, ecco arrivare un angelo nocchiero con una barca che sembrava volare sulle acque, grazie alle vele delle sue ali...

Dante prende coscienza di aver bisogno di ispirazione divina per narrare la via della purificazione, che consente poi di accedere al Paradiso... 

Alla conclusione del suo itinerario nelle profondità dell’Inferno, avvolto da turbinii e da tenebre, Dante svela la sua radicale conversione con il verso conclusivo del trentaquattresimo canto: “e quindi uscimmo a riveder le stelle”...

Dante sta concludendo il suo viaggio nell’Inferno. Giunge nel frattempo, accompagnato da Virgilio, nel nono cerchio, nella zona del Cocito, tutto ghiaccio, denominata Caina...

Dopo Ulisse, ecco un altro ispiratore di frode: Guido da Montefeltro. La sua vita, del resto segnata anche da nobiltà d’animo, fu caratterizzata dall’arte di ispirare inganni. Fu, come si suol dire, un volpone. Avanzato in età, sentì il bisogno di cambiar vita...

Passata la quarta bolgia, quella degli indovini, stando sul ponte della quinta bolgia, Dante assiste a scene che apparentemente suscitano il sorriso, ma in realtà rivelano situazioni angoscianti...

Nel suo primo prolungato soggiorno a Verona, cioè nel 1304, Dante, spirito irrequieto e sempre in cerca di nuove conoscenze, aveva trovato il tempo di godersi le meraviglie del lago di Garda, denominato Benaco...