Caffè & brioche

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Vedendo quel che ho visto in questo fine settimana, gli ultranovantenni fare jogging sulle Torricelle, gli aperitivi presi alle 3 di pomeriggio, le colonne di auto per raggiungere posti dove normalmente non si va nemmeno se si sbaglia strada, ci si rende conto che la pazienza dei veronesi sembra in via di esaurimento. Che la voglia di stare fuori, stimolata da questa precoce primavera, ormai viene prima della paura. Fate presto a vaccinare.

M'immagino che cosa succederebbe, chi andrebbe a liberarlo se papa Francesco fosse preso in ostaggio in Iraq o da quelle parti lì. Gli americani? Lo considerano un leader religioso, uno dei tanti. I russi sono ortodossi, i cinesi atei. Gli altri europei? Tralasciamo per carità il Nord luterano, la Francia laica e fiera di esserlo, la Spagna socialista e anticlericale... Rimarrebbe l'Italia, che si vergogna a mettere un presepe in classe. Ci sarebbe una commissione bicamerale, un commissario straordinario alla liberazione, un'ampia discussione se sì, se come, se quando... Insomma al Papa aspetterebbe una lunga vecchiaia da ostaggio in terra d'Oriente.

Ma a nessuno suona strano che si chiudano le scuole e si tengano i ragazzi la mattina a casa davanti al computer, gli stessi ragazzi che poi al pomeriggio escono e si ritrovano attorno alla panchina dei giardinetti o seduti al tavolo di un bar a bersi qualcosa, rigorosamente senza mascherina perché non obbligatoria al bar?

Mi è piaciuto tanto il Festival di Sanremo, veramente tanto. Però se Pirlo non avesse messo dentro tutti gli attaccanti che aveva a metà del secondo tempo, col piffero che la Juve riusciva a battere uno Spezia molto ben organizzato!

Ieri è stata proprio una bella giornata: uno splendido sole che ci permette di chiudere anzitempo i termosifoni, i primi fiori che stanno sbocciando (splendide le violette nei prati!), Domenico Arcuri che è stato rispedito a casa a bordo di un suo banco scolastico con le rotelle...

Ci sono stati medici e infermieri, in questo anno, che hanno dato il loro contributo alla lotta al virus sapendo che rischiavano di morire, persone che erano in pensione e che sono tornate "in trincea" a dare una mano. E sono infatti morte. Non posso fare altro che ricordarle e chiedere a voi di fare altrettanto.

A Brescia gli ospedali sono di nuovo saturi, il contagio dilaga, il numero dei positivi è da record nazionale, crescono le vittime, si parla di varianti contagiosissime. Ma rimane la questione principale da capire: perché da un anno a questa parte, in quella fetta d’Italia e sempre lì, il Covid prospera nemmeno fossimo al gran bazaar di Istanbul.

Per carità, quando si fanno le regole è quasi naturale che si combinino pasticci. Come la regola che non prevede spostamenti tra Regioni. Così capita che gli abitanti di qualche casa della frazione di Mama d'Avio di sotto, in territorio veronese, possano per legge recarsi fino in Cadore – 300 chilometri di distanza –, ma non davanti a casa loro perché è già Trentino. O alla chiesa della località, a 200 metri di distanza ma trentina. Il bello è che il virus, di queste scemenze, se ne frega altamente.

Mi ha fatto un po' pena la vicenda di Alex Schwarzer, il marciatore sudtirolese accusato ingiustamente di essersi dopato, e per questo costretto all'inattività per cinque anni. Non era un pinco pallino qualsiasi, ma un campione olimpionico. Da lì in poi non ha più potuto gareggiare e si è pure svenato in avvocati e processi. A un certo punto lavorava nella stalla di famiglia. Ora gli è stato restituito l'onore, ma non quel che più gli serviva: il tempo. A 36 anni d'età, ti hanno comunque rovinato la vita.

Ieri ho ascoltato il discorso fatto da Mario Draghi al Senato, laddove ha sostanzialmente detto che farà l'esatto opposto di chi l'ha preceduto: competenza e zero improvvisazione. Mi sarei aspettato anche zero voti da parte dei grillini, che invece lo hanno votato quasi tutti! Mi sono chiesto come abbia fatto il Marione ad ottenere un simile risultato: prendere a pugni in faccia uno, che poi l'applaude. Ci ho pensato e ripensato, ho addirittura riesumato gli antichi studi giuridici finché mi è venuta in mente la soluzione: la chiamano "circonvenzione d'incapace".