Caffè & brioche

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Se chi aveva definito la politica "la più alta forma di carità", avesse seguito oggi il livello del "dibattito" tra l'avvocato di Volturara Appula e il comico genovese, siamo certi che si sarebbe orientato più su: la più bassa forma di cabaret

Da quando ne ho memoria, ricordo un popolo italiano esagerato nei peana di giubilo e nella santificazione di chi è vincente, in ginocchio da te ma con dei pomodori ben nascosti nelle mani. Perché nel momento in cui il vincente diventa perdente, si passa dalla genuflessione al lancio del pomodoro in un amen. Questo vale per i due ambiti importanti della nostra vita, cioè il calcio e in secondo ordine la politica.

Ondata di caldo, scatta l'allarme. Cari veronesi, non mangiate la pearà bevendoci su l'Amarone; non dissetatevi con il vin brulè; non uscite alle 13 magari vestiti con il cappottino di lana. State al fresco, all'ombra, sotto la doccia fredda. Tenetevi a mente queste avvertenze che mai, dico mai vi sarebbero venute in mente...

Una volta, e sto parlando di qualche decennio fa (non del Pleistocene), si tatuavano i marinai, i carcerati, i soldati e alcune prostitute, quelle che un tatuaggio serviva un po' a nascondere i segni dell'età. E basta. Oggi è più facile dire quale categoria sociale NON si tatua. E, se non lo fai, appartieni a un mondo in via d'estinzione che vive di ricordi come quello di cui sopra.

Stamattina la lettura dei giornali è stata... contrastante. Da una parte leggevo le epiche vicende dei nostri calciatori, gente che per meno di 10mila euro al giorno nemmeno si alza dal letto. Su Avvenire, ad esempio, si ricordava che questa pandemia ha creato un sacco di nuovi poveri, gente che per 30 euro si alza dal letto alle 5 di mattina, se ne ha l'occasione. Saranno consolati dalle epiche vicende dei summenzionati, immagino.

"La mia vita è bellissima perché l'ho pagata cara": parole di Alda Merini, suggestive e quanto mai autobiografiche

Ma c'è qualcuno che può immunizzarci dalle cervellotiche, contraddittorie, a volte oscure decisioni dei... decisori sui vaccini qui in Italia? 61 anni sì, 59 no, anzi sì però forse, ma blocchiamolo invece dai a tutta manetta! Quello è buono, cioè no, nì, boh. Ma sono scienziati o fattucchiere?

Letta solo oggi, ma vale la pena. A Parigi lo scorso 29 maggio, una processione voluta dalla Diocesi per ricordare i preti uccisi durante il periodo della Comune, s'infarcisce di pericolosi chierichetti e di violenti anziani pronti a tutto. Per fortuna che c'è lì un gruppo di volonterosi dell'estrema sinistra antifascista che mette le cose a posto con una bella sventagliata di insulti e manganellate. Giustamente, i social hanno apprezzato l'intervento salvifico contro la masnada di beghine con il rosario in mano. Nessuno le ha difese:bene così! Colpirne uno per educarne cento.

Gli analisti sono concordi nell'affermare che ci sono alcune realtà in questo frangente storico che sfuggono a qualsivoglia tipo di ordine, e tirano a campare nella piena anarchia senza che si riesca a trovare un minimo appiglio per arginarla: la Libia, lo Yemen, la Bosnia, la Somalia e il Partito Democratico.

C'è una trattoria, nel centro di Belluno Veronese (estremo lembo della nostra provincia), dove si mangia benissimo. Con un unioc "difetto": si mangia al primo piano, dentro solidi muri. Così, negli ultimi mesi è rimasta mestamente chiusa, mentre qualsiasi schifezza propinata all'aperto aveva diritto di esistere. Ora è finito l'assurdo ostracismo (solo lì, tra tavoli ben differenziati, si prendeva il Covid? Mavà!) e noi la consideriamo la nostra, personale zona bianca.