Caffè & brioche

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Questa è così bella che sembra inventata, ma è vera, verissima. Allora: siamo in fiera al punto vaccinale. Si avvicina un uomo anziano al medico con la sua cartella contenente la sua dichiarazione sullo stato di salute. Il medico la spulcia, poi si ferma. Alla voce “malattie cardiovascolari” vede scritto: Roma. Chiede lumi al signore in questione, che serio serio risponde: “Dottoressa, la squadra di calcio. È ‘na malattia…”.

Fanno veramente impressione, ai limite dell'orrore, le foto e i video dell'acqua di fronte a Trieste invasa da centinaia di migliaia di meduse. Lasciando stare le cause che hanno generato tale concentrazione davanti al porto, la realtà è quella di un alto Adriatico che sta diventando un deserto quanto alle altre specie ittiche, mentre di anno in anno si intensifica la popolazione di meduse, che sono urticanti e non si possono mangiare. Se anche praticassimo un fermo pesca di cinque anni (ma già ora sono poche le barche che vivono di pesca), ci ritroveremmo lo stesso deserto e ancor più meduse. Sono così tante che nemmeno riconvertendo i pescherecci a cacciatori delle stesse meduse, riusciremmo a scalfirle. Ci vorrebbe una piccola glaciazione. Ma in un mondo sempre più surriscaldato...

Ci sono, non ci sono; ci sono, ma meno di quanto era previsto, ma domani di più. O forse no. Fanno bene, no fanno male; fanno così così anzi fanno benissimo ma solo a chi ha più di 60 anni, o meno di dieci dita nelle mani. Quello è buono, l'altro buonino, l'altro ancora così così, l'ultimo non si sa cosa sia ma lo usano in Uzbekistan e a San Marino. Ci saranno tutti entro giugno, o meglio inizio estate; facciamo estate valà. Casomai più tardi. Insomma uno splendido esempio di chiara ed efficace comunicazione di massa.

Enrico Letta e Matteo Renzi si sono rivisti per un colloquio politico dopo sette anni che evitavano accuratamente di farlo, per i noti motivi. L'incontro è stato definito dalle parti cordiale: Renzi, entrando nella sala, ha sgambettato Letta ma poi l'ha aiutato a rialzarsi; Letta ha sputato negli occhi di Renzi, ma porgendogli poi un fazzoletto e tutte le sue scuse.

Boh

È suonato ai più lievemente contraddittorio, se non ridicolo, il fatto che in questi giorni pasquali di chiuso tutto e non vi muovete, non si possa andare fisicamente nel Comune attaccato al nostro, ma si possa viaggiare liberamente in aereo, destinazione Canarie...

Leggo il seguente titolo su un quotidiano: "La regola dei due mandati decapita i vertici del Movimento 5 Stelle". E mi sorge un dubbio: ma per decapitare ci vuole la presenza di una testa, giusto?

A Verona, nei giardinetti pubblici, girano mamme più temibili delle baby gang...

In occasione del centenario della sua nascita, l'altro giorno ho rivisto alcuni film di Nino Manfredi, tra cui quel Pane e cioccolato che ha raccontato così efficacemente le umiliazioni e lo spaesamento dei tanti italiani che nei decenni scorsi andarono oltreconfine per guadagnarsi il pane. Mi ha fatto riflettere su come ci si dimentichi in fretta tutto, e come cambino rapidamente i ruoli nella commedia: ora siamo noi a mettere quei cartelli che un tempo mettevano svizzeri e tedeschi: in questa casa non si accettano né cani, né italiani. Ma penso che non sia una questione di popoli, ma di schei. Chi li ha, odia la puzza della povertà, del bisogno. Che non ha confini.

Ieri sono successi due fatti straordinari: Angela Merkel e Beppe Grillo hanno chiesto scusa di tutti i loro errori. Angela Merkel ci ha messo dieci secondi, Grillo ha fatto notte.

Quando l'avvocato Gianni Agnelli parlò dell'Italia come di una "Repubblica delle banane", forse presagiva come ci saremmo comportati nella campagna vaccinale, con trentenni vaccinati subito in quanto addetti alle paghe di una Ulss, e settantenni cardiopatici ancora da vaccinare perché la precedenza è stata data a gente che non ha alcuna possibilità di morire per il virus.