Caffè & brioche

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Molto bella (e molto slava) quella strofa di poesia che assimila l'inutilità di un'azione, al “perdere le mani e ottenere un violino"

Se i poveri sono rimasti in città, non potendosi permettere le esorbitanti cifre richieste dal turismo agostano, ebbene per Verona ci sono evidentemente buone notizie...

Quattro nigeriani si sono nascosti in un anfratto di una grande nave (dietro il timone) per scappare in Europa. Hanno viaggiato in queste terribili condizioni per 14 giorni, al decimo avevano finito acqua e cibo. Li hanno tratti in salvo le autorità portuali d'arrivo. In Brasile. Si sono sbagliati. Due di loro sono tornati indietro in Nigeria, si spera con altra modalità di viaggio.

Le prove Invalsi fatte in primavera certificano che gli studenti del Nord sono mediamente più preparati di quelli del Mezzogiorno. Eppure alla maturità, i voti dati al Sud sono stati più alti rispetto a quelli dati agli studenti del Nord. Però non si può dire che esistono due Italie in quest'Italia

Ormai non c'è temporale che non sia una tempesta, una pioggerella che non si trasformi in monsone, un periodo di secca che non ci porti alle soglie del Sahara. Gli esperti dicono che dobbiamo adattarci ai cambiamenti (lo direbbe pure un non esperto...) ma la domanda sorge spontanea: ci stiamo adattando? No, subiamo, puliamo, seppelliamo e ricominciamo esattamente come prima. Dicono che siamo molto intelligenti.

L'altro giorno ascoltavo un manipolo di ragazzi che si stanno preparando per andare a Lisbona, alla Giornata mondiale della gioventù. Diciannove-vent'anni, hanno parlato a braccio, nessun discorso preparato. Alla fine mi sono convinto che abbiamo una gioventù migliore di quanto pensiamo, e di quanto i troppi tatuati ci facciano temere.

Ad onor del vero io ricordo tempeste estive di una certa entità anche nei decenni scorsi, avendo personalmente subìto danni dalle stesse. Ma effettivamente, una serie di temporali uno dietro all'altro in cui venga ogni volta giù il cielo e cadano chicchi di grandine grossi come albicocche...

Antico proverbio ebraico: ottimisti e pessimisti muoiono entrambi, ma i primi vivono meglio

In aggiunta al Caffè di ieri, in cui lamentavo una certa bagarre nei lavori pubblici che affliggono importanti strade cittadine, mi sovviene il pensiero del Ponte Nuovo, che dovrebbe essere sistemato entro il decennio (uno qualsiasi di questo secolo) e i lavori in zona Porta Borsari-via Diaz: ce n'è uno in cui è stato scoperto il petrolio e per quello il cantiere non finisce mai.

Ma chi ha fatto il cronoprogramma dei lavori pubblici a Verona? Oppure chi è che dovrebbe gestirlo? Perché farne di imponenti in sei-sette strade trafficate, nello stesso momento significa solo paralisi del traffico, appuntamenti saltati e nervoso.