Caffè & brioche

stampa

Io spero che i 39 euri che mi è costato quel dolce di Natale comprato in quella pasticceria, sponsorizzino almeno un reparto pediatrico di qualche ospedale...

Però guardo fuori dalla finestra, c'è un sole che ti fa voglia di andare al lago o al mare, i miei limoni coperti dal panno apposito anti-gelo si stanno chiedendo: ma sei proprio sicuro?

Quando arrivarono i supermercati ovunque, ce ne rallegrammo: avrebbero ucciso quelle botteghette di paese con poca merce (e poca scelta), quasi sempre molto cara. Ora che ad una ad una quelle botteghette stanno tirando le cuoia, ci viene un groppo alla gola perché tra l'altro ci accorgiamo di quanto fossero importanti per la vita di quei borghi. E indietro non si può tornare.

Oggi 15 dicembre, in teoria fine autunno verso l'inizio del temibile inverno... Guardare fuori e vedere un sole che sembra inizio marzo e non credere al cambiamento climatico... (Pensando poi allo scorso Natale, quando si bevve il caffè in terrazza sotto un tiepido sole primaverile...)

A me la stella in Bra piace, o comunque non dispiace. Però, vista la cifra che è costata, si poteva serenamente farne a meno. Tanto i turisti qui vengono lo stesso

Come sempre, ad azione segue reazione. Il malessere dei cittadini di Monfalcone (30mila abitanti in provincia di Gorizia) ha concretizzato una sindaca leghista che vorrebbe impedire ai musulmani di pregare pubblicamente. Lasciamo perdere, inventarsi stupidaggini è tipico di chi arriva in certi posti ed è completamente inadeguato. Ma rimane che un terzo dei residenti nel Comune è costituito persone provenienti dal Bangladesh, non da Duino Aurisina o Ronchi dei Legionari, attirati da un lavoro nel colossale cantiere navale locale. E la convivenza con le usanze bengalesi (e islamiche) non è certo facile per gli autoctoni. Ero a Monfalcone qualche giorno fa, in un grande supermercato in cui l'unico italiano acquistante in quel momento ero io. Sembravo un turista a Dakkah.

Un ragazzo di 27 anni, partito dal Marocco e arrivato in Italia, incapace di inserirsi in un mondo per lui difficile, che finisce a dormire in un vagone nello scalo merci di Verona, in queste notti a termometro bassino. Lo trovano morto congelato. Probabilmente non se n'è nemmeno accorto. Probabilmente nessuno si sarebbe accorto di lui, se non l'avessero trovati alcuni lavoratori delle ferrovie.

Vi consiglio di cercare, sui giornali o in Rete, le parole che il papà di Giulia Cecchettin ha detto in occasione del funerale della figlia. Se non fanno pensare (e commuovere) ognuno di noi, significa che non abbiamo più né testa, né cuore

Sentita in un film di tanto tempo fa, assai famoso. Al visitatore che va a trovarlo nel letto di morte e gli dice: «Ho appena sentito i medici, dicono che stai meglio», il malcapitato risponde: «Bene! Così muoio sano»

Ci perdoni Flavio Tosi, che sappiamo non essere un consumatore di alcolici, ma quando commenta il (lieve) peggioramento della sicurezza in città, certificato dall'indagine del Sole 24 Ore, dicendo che qui a Verona «è come Caracas», ci viene il sospetto che i peggiori bar della malfamata capitale venezuelana lo vedano come cliente abituale.