Nei primi undici paragrafi del libro tredicesimo del La città di Dio, Agostino fissa la sua attenzione sul mistero della morte, su cui si sono confrontati filosofi, teologi e letterati di tutti i tempi e di tutte le culture
Agostino è un grande appassionato dell’essere umano. Ne indaga a fondo l’origine e la natura. È convinto che, al fine di assicurare l’unità concorde del genere umano, Dio ha creato dal nulla solo Adamo, affermando la teoria del monogenismo
Tra le varie definizioni di Agostino, oltre che poeta della misericordia di Dio, gli si addice quella di cantore della Provvidenza che si rivela nella “bellezza dell’ordine dell’universo” (De civ. Dei, XII, 4). Per questo, scoprendo che tutto entra nell’ordine stabilito da Dio, ci è doveroso “rendere gloria al suo artefice” (Ivi).
Agostino, nel quadro della Creazione, considera insieme angeli e uomini, partecipi, gli uni, quelli fedeli a Dio, della medesima città, la città di Dio; e gli altri, quelli infedeli a Dio, della medesima città, la città terrena: “Si può parlare appropriatamente non di quattro città, ossia società, cioè due di angeli e due di uomini, ma di due soltanto...
La facoltà superiore alle altre nell’uomo è l’amore, capace di amare l’amore, da cui si sente attratto, calamitato. Ecco che cosa ci dice in proposito Agostino: “È amato l’amore...
L’uomo è creato ad immagine di Dio, nella linea dell’esistere, del conoscere e dell’amare. Tuttavia l’uomo non è Dio
Altro importante paragrafo della Città di Dio. Di alta teologia trinitaria: la Trinità, nella distinzione delle Persone ognuna della quali ha un ruolo specifico, è la prima e assoluta origine della Città di Dio
Riprende, dopo la presentazione della lettera enciclica papale Fratelli tutti, il percorso alla scoperta del capolavoro teologico, filosofico e politico di sant’Agostino La città di Dio
Agostino introduce la sua riflessione sulla felicità, che tanta parte occupa nella sua opera, mettendo in chiaro la necessità di un mediatore di vera felicità: Gesù Cristo, Dio e uomo. È questa la vera novità che si vive nella città di Dio...
Il tema di fondo del libro nono del De civitate Dei è la critica serrata nei confronti della demonologia pagana che riteneva i démoni come esseri mediatori tra gli dei e gli uomini. Agostino avvia la sua analisi della tematica di fondo, precisando che i pagani ritenevano impossibile comunicare direttamente con gli dei...