Editoriale

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Si è soliti ritenere che nulla di quanto viene trasmesso in tv accada per caso, ma anche le più improvvise e sorprendenti carrambate siano in realtà studiate sin nei dettagli. Se questo è vero soprattutto per i programmi soggetti alle operazioni di montaggio e post-produzione, c’è però in agguato “il bello della diretta” che può giungere inatteso a scompaginare le carte.

C’è una sfilza di segni “meno” nell’ultimo rapporto dell’Istat sugli indicatori nazionali demografici 2016, presentato pochi giorni fa dall’Istituto di statistica. Sono tutti record negativi, destinati purtroppo ad essere superati nel futuro, se non si interviene subito...

In questi giorni sulle questioni etiche ed in particolare su quelle che riguardano temi di biopolitica e biodiritto si sta scatenando un pandemonio. Mi viene quasi da dire un’iradiddio. Vuoi per vicende che invece del silenzio e del rispetto che meritano (la storia del dj Fabo) vengono strumentalizzate facendone un caso prima mediatico, poi politico e infine giuridico...

I comici sono in crisi. E gli autori dei loro testi di più. Del resto come si può far divertire la gente quando la realtà supera la più fervida fantasia? Bastava dare un’occhiata a un giornale o a un tg nei giorni scorsi per mettersi a ridere, più o meno amaramente, perché talvolta si ride per non piangere.

Il Disegno di legge sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento (Dat) sarà discusso alla Camera il prossimo 20 febbraio.
L’articolo 2 è fondamentale perché chiarisce il significato che nel testo assume il rapporto di cura, la relazione fra medico e paziente...

Se, come scriveva don Lorenzo MIlani, “la povertà dei poveri non si misura a pane, a casa, a caldo. Si misura sul grado di cultura e sulla funzione sociale” (Esperienze pastorali), altrettanto si può dire per la ricchezza di un popolo, che non si misura con il Pil, ma sui valori culturali che trasmette. Una conferma di questa affermazione arriva da un paese molto lontano, esattamente da Bangui, che probabilmente nessuno conosceva prima che papa Francesco decidesse di aprire proprio lì la prima Porta Santa del giubileo della Misericordia...

Che la Russia volesse mostrare i muscoli era cosa nota, almeno da quando è asceso al potere Vladimir Putin. Troppo forte il desiderio di riconquistare quel titolo di superpotenza mondiale venuto meno con il crollo del muro di Berlino e la dissoluzione dell’Unione Sovietica, di cui era la repubblica più grande e potente.

È proprio vero. Guardare e non vedere. La differenza è sostanziale. Tutto dipende da quello che vedi e da quello che non vedi. Non è la semplice percezione è proprio una questione di attenzione. Ci sono quelli che si accorgono, vedono e si mettono in moto. Ci sono quelli che semplicemente e a volte tragicamente, non vedono.

Raramente dentro la Chiesa si è sentito il senso di affezione per un non cristiano come lo si è sentito con la scomparsa di Zygmunt Bauman. È sorprendente che uno sguardo nitido e una voce chiara per un ripensamento sul significato dell’esperienza di fede ci venga dall’esterno, da un agnostico.

È un dato di fatto che il clima generale (e non mi riferisco a quello atmosferico) sia all’insegna del timore per il tempo presente e dell’incertezza per il futuro. Ne è consapevole anche il Papa che in occasione dell’udienza al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede ha incentrato il suo articolato intervento sul tema della sicurezza e della pace...