Condiscepoli di Agostino

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Zenti mons. Giuseppe

“Incorporato a Cristo per mezzo del Battesimo, il battezzato viene conformato a Cristo. Il Battesimo segna il cristiano con un sigillo spirituale indelebile (“carattere”) della sua appartenenza a Cristo. Questo sigillo non viene cancellato da alcun peccato, sebbene il peccato impedisca al Battesimo di portare frutti di salvezza. Conferito una volta per sempre, il Battesimo non può essere ripetuto” (CCC 1272).

Chiunque, soprattutto attraverso un cammino mistagogico, cioè di penetrazione nel mistero del Battesimo, ne riscopre i valori, non può che rimanerne stupito e affascinato tanto è l’Amore di Dio che vi è contenuto. Non gli resta che lodare Dio per avergliene fatto dono. Lo si comprende dal gesto della triplice immersione nell’acqua e dalle parole, che rievocano il mandato di Cristo: «Io ti battezzo, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». Il gesto e le parole sono semplici, ma i contenuti sono immensi. Divini. Eccone una traduzione: «Io ti immergo nel grembo vitale del Mistero dell’Amore Trinitario!».

“Il Signore stesso afferma che il Battesimo è necessario per la salvezza” (CCC 1257). Come a dire che il Battesimo non è un optional. Se è vero quanto illustreremo nella successiva riflessione sugli effetti del Battesimo, non ci permetteremmo mai di svalutarne l’importanza: “La Chiesa non conosce altro mezzo all’infuori del Battesimo per assicurare l’ingresso nella beatitudine eterna” (ibidem). Certo non basta il rito sacramentale in sé, ma per la salvezza occorre la coerenza con i suoi contenuti.

“Il significato e la grazia del sacramento del Battesimo appaiono chiaramente nei riti della sua celebrazione» (CCC 1234). Questa espressione del Catechismo della Chiesa Cattolica evidenzia l’importanza dei segni che intessono la celebrazione dei Sacramenti, a partire appunto dal Battesimo. Attraverso la comprensione del segno, sia nel contenuto cui rimanda sia nella ricaduta sulla vita del credente, siamo introdotti nel Mistero di salvezza contenuto nel sacramento. In questo senso si parla di mistagogia, cioè di introduzione nel Mistero contenuto nel sacramento mediante il segno corrispondente.

Per gli operatori della pastorale, a cominciare dai presbiteri, l’iniziazione cristiana sta diventando sempre più un problema, se non un tormento. Non si può più dare per scontata e non si sa come muoversi nella foresta di situazioni spirituali e morali di genitori che chiedono il Battesimo per la loro creatura. Che chiedano il Battesimo per la loro creatura è un bel segno. Sarà almeno un lumicino se non di fede almeno di religiosità tradizionale. Meglio di zero assoluto.

“Tutte le prefigurazioni dell’Antica Alleanza trovano la loro realizzazione in Gesù Cristo. Egli dà inizio alla sua vita pubblica dopo essersi fatto battezzare da san Giovanni Battista nel Giordano e, dopo la sua Risurrezione, affida agli Apostoli questa missione: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato» (Mt 28, 19-20)” (CCC 1223).

“Il santo Battesimo è il fondamento di tutta la vita cristiana, il vestibolo d’ingresso alla vita nello Spirito e la porta che apre l’accesso agli altri sacramenti. Mediante il Battesimo siamo liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio, diventiamo membra di Cristo; siamo incorporati alla Chiesa e resi partecipi della sua missione” (CCC 1213). Da sola, questa citazione fa da canovaccio di un intero trattato teologico sul Battesimo...

La fine dell’anno civile ci obbliga ad una sosta per verificare la consistenza di un consuntivo di carattere spirituale e non solo economico politico...