Il Fatto di Bruno Fasani

stampa

L'approfondimento settimanale di Monsignor Bruno Fasani

Fasani mons. Bruno

Mi scrive un amico: “Questa volta non ho capito il tuo affondo sui vescovi americani che hanno condannato le posizioni di Biden su aborto… Grazie se mi aiuti a capirlo”. Un altro lettore, con meno garbo, ci va giù di brutto

Cari lettori, immaginate il presidente Mattarella, nel suo intervento di fine anno. Giornalisti, fotografi, televisioni, tutti pronti sull’attenti, come le reclute nel giorno del giuramento. Non manca nessuno. L’attenzione è al massimo, non bisogna lasciarsi scappare neppure i dettagli della pettinatura, perché poi bisognerà sentire i politici e decidere con loro se è stato bravo o meno.

Nella baraonda che ha segnato questi ultimi giorni della politica italiana, c’è un dato sul quale vorrei riflettere un attimo e non rigorosamente da un punto di vista politico. Questo perché il problema va ben oltre il perimetro parlamentare, come vedremo tra poco...

La scorsa settimana mi arrivano due mail. Una viene da Città del Capo (Sudafrica), l’altra da New York. Sono alpini emigrati da una vita in quelle terre, i quali mi esprimono emozione ed orgoglio per quello che hanno visto sulla Cnn. Si tratta di un servizio, che ha fatto il giro del mondo e che, come dicono i giovani, è diventato virale. Una storia che si presta a farci riflettere sul mistero del Natale.

Si pensava che il maxiraduno di adolescenti al Pincio, sabato 5 dicembre, finito a botte e con cariche della polizia, fosse un episodio estemporaneo da archiviare tra le intemperanze dovute alla giovane anagrafe. E invece il replay è arrivato puntuale una settimana dopo, a Villa Borghese. Stesso copione, stesse botte, stesso intervento delle forze dell’ordine. Dieci i ragazzi fermati. Il più grande 14 anni.

Nei giorni che precedono il Natale, si impone come spazio teologico e simbolico il deserto. Ce ne parla Isaia, profetizzando il ritorno di Israele dalla schiavitù, attraverso le lande desolate che occorre attraversare per giungere nella terra della libertà