Caffè & brioche

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Noto che, dopo due mesi di combattimenti estesi e cruenti, i prigionieri da entrambe le parti in Ucraina siano pochissimi. Brutto segno...

Vedere la foto di Vladimir Putin che assiste alla Pasqua ortodossa con un candelotto di dinamite (pardon: una candela) in mano, apre il cuore a prospettive di pace. Eterna.

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Secondo una statistica pubblicata sui giornaloni (diffidare comunque sempre delle "statistiche") un italiano su cinque non crede a ciò che sta accadendo in Ucraina, pensa sia frutto della propaganda ucraina, americana, neozelandese e via delirando. Quindi o si tratta di un colossale set holliwoodiano di filmone di guerra prossimamente nelle nostre sale, oppure di un'invasione sì, ma di turisti russi che si sa, non sono certo dei raffinatoni...

Fino a due mesi fa, la parola d'ordine era: nessun assembramento mai, in nessun posto. In questi giorni pasquali: ite pueros, e anche genitori, parenti e amici. Se lunedì mattina alle 11 in via Cappello uno avesse starnutito, faceva secche mille persone in un colpo solo.

Ma la fioritura di ponti chiusi, strade interrotte per lavori, deviazioni e quant'altro, è finalizzata a cercare di vincere le elezioni, o a cercare di perderle?

L'altro giorno Mario Draghi si è rivolto agli italiani e ha detto loro: "Ma cari miei, volete la pace o i condizionatori? Tagliare il gas russo per farli smettere di combattere, o starvene comodi nelle vostre caase senza alcun sacrificio?". La risposta è stata chiara, forte, unanime, molto italiana: la pace e i condizionatori.

Oggi si chiude il Vinitaly. Se si guarda ai visitatori, ne manca ancora per tornare ai tempi d'oro. Ma se si pensa al marzo 2020, e all'idea che l'ultima cosa al mondo che sarebbe tornata com'era, era una fiera super affollata, si respira finalmente un senso di normalità

Dicono che Emmanuel Macron fosse abbastanza depresso, dopo il primo turno elettorale in Francia. Era passato al ballottaggio, ma perdendo voti a destra e manca, con la Le Pen ormai alle costole. "Dai ragazzi, tiratemi su! Datemi almeno una buona notizia, qualcosa che mi tiri su di morale!". Il sorriso gli è tornato sul volto quando ha saputo che il primo a complimentarsi per l'exploit della Le Pen è stato Matteo Salvini...

Leggo: "Il cancelliere austriaco è a Mosca. Dirà a Putin che ha perso la guerra". E Putin risponderà: "Cos'ha detto il crucco che non capisco il tedesco?".

Penso che nulla come una guerra raccontata dagli inviati che stanno sul fronte, che vivono la guerra sulla loro pelle, ci faccia capire il valore del giornalismo, e di certi giornalisti. Il resto è propaganda, fumo.