Cinema
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Fra tenerezza e melodramma con un’ottima Francesconi

Sul più bello
(Italia, 2020)
Regia: Alice Filippi
Con: Ludovica Francesconi, Giuseppe Maggio, Alfa
Durata: 90’

Parole chiave: Sul più bello (1), Film (103), Cinema (101), Ludovica Francesconi (1), Giuseppe Maggio (1), Alfa (3)
Fra tenerezza e melodramma con un’ottima Francesconi

Tratto dal romanzo di Eleonora Gaggero, questo film diretto da Alice Filippi, con la sceneggiatura di Roberta Proia e Michele Straniero, ad un primo approccio potrebbe apparire come l’ennesima rimasticatura di un sottogenere narrativo visto ormai mille volte.
C’è una ragazzina, Marta (interpretata dalla bravissima Ludovica Francesconi), che sembra il riassunto umano dell’accanirsi della sorte. Ha perso i genitori quando aveva cinque anni e, come se non bastasse, soffre di una rarissima malattia genetica che le può mettere a rischio la vita in ogni momento. E c’è, ovviamente, il principe azzurro della situazione, rappresentato da Arturo (Giuseppe Maggio): bello, ricco e con uno stuolo di ammiratrici e di cavalier serventi intorno.
Ce ne sarebbe abbastanza per rischiare l’attuazione pratica di un memorabile detto di Oscar Wilde, che affermava che davanti a opere di questo genere bisogna avere un cuore di pietra per non scoppiare a ridere.
Per fortuna, questa volta, non va così.
Non è certo un film da collocazione nella cineteca dei titoli indimenticabili, ma si tratta comunque di un’opera che mantiene il giusto equilibrio fra tenerezza e melodramma, tra freschezza dell’adolescenza e consapevolezza delle prove più ardue alle quali l’esistenza a volte ci sottopone. Non dimenticheremo facilmente, invece, l’interpretazione di Ludovica Francesconi: una vera sorpresa che ci rivela una giovanissima attrice in grado praticamente di sostenere l’intero film.
Eleonora Gaggero, presente anche nella parte di Beatrice, è pure lei giovanissima, anche se con già una nutrita serie di partecipazioni come attrice in produzioni Disney e film. Ha scritto una storia che ripercorre i cliché “ragazzina bruttina innamorata del più bello che lo conquista con la sua autenticità”, fornendo agli sceneggiatori e alla regista qualche spunto non trascurabile.
Marta lavora in un supermercato come lettrice degli annunci delle offerte speciali. E riesce a rendere quello che potrebbe sembrare un lavoro meccanico e frustrante in un’occasione di comunicazione con le centinaia di persone che si affollano, spesso in fretta e distratte, nel centro commerciale.
In questo tempo aspro, nel quale la distanza sembra essere non solo obbligo dettato dall’emergenza sanitaria ma anche simbolo di una società di individui sempre più soli, anche un personaggio come Marta ci restituisce un po’ di respiro.

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