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Personaggi a loro modo inimitabili in un format fresco e coinvolgente

Da sempre il piccolo schermo propone programmi che hanno per protagoniste delle categorie ben precise di persone. Dopo che negli anni scorsi si erano portati alla luce della ribalta Gli invivibili, Gli inarrestabili, Gli invincibili ora a comparire in tv sono Gli inimitabili...

Parole chiave: Gli inimitabili (1), Rai 3 (5), Edoardo Sylos Labini (1)
Personaggi a loro modo inimitabili  in un format fresco e coinvolgente

Da sempre il piccolo schermo propone programmi che hanno per protagoniste delle categorie ben precise di persone. Dopo che negli anni scorsi si erano portati alla luce della ribalta Gli invivibili, Gli inarrestabili, Gli invincibili ora a comparire in tv sono Gli inimitabili. Sotto i riflettori la domenica in seconda serata su Rai 3 non vi è, infatti, la gente comune dei giorni nostri come avvenuto nei programmi del recente passato, bensì quattro personaggi che hanno contribuito a formare il sentire comune degli italiani. Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Marinetti, Giuseppe Mazzini e Giovannino Guareschi furono ben diversi tra loro, vissuti in epoche differenti, ma hanno lasciato il segno nella storia del nostro Paese. A scegliere queste vite e i loro pensieri è stato l’attore e regista Edoardo Sylos Labini (nella foto). La trasmissione più che un’analisi su quanto vissuto da queste illustri figure è, in realtà, un grande affresco di tipo teatrale dove al conduttore fanno eco altri studiosi, appassionati, eredi di sangue del personaggio di volta in volta posto sotto i riflettori. Il timbro della voce, le pose del presentatore sono tipiche di un monologo da palcoscenico che cerca di incantare, attirare a sé lo spettatore quasi per immergerlo completamente nella storia che si sta narrando. Le immagini e la scenografia poi aiutano a comprendere meglio il contesto storico-culturale nel quale vissero questi personaggi di spicco divenuti interpreti e portavoce di un’epoca. Si percepisce che il presentatore ha una particolare sintonia con questi italiani illustri che va a spiegare, quasi fossero i suoi personali eroi di cui va fiero e che desidera far conoscere. Resta originale questo modo di parlare di persone di spicco del passato in modo divulgativo e al tempo stesso con un estro artistico inedito, senza dimenticare anche il taglio giornalistico d’indagine. Se potrebbe essere discutibile la scelta dei rappresentanti della cultura italiana da portare in tv, di certo questo tipo di presentazione ha comunque un suo fascino e le capacità attoriali del conduttore denotano un’accurata ricerca da uomo di spettacolo che sa ben dosare parole e immagini per ottenere l’effetto sperato. Sylos Labini in un’intervista ha affermato di aver scelto per il suo programma questi quattro esponenti del passato perché sono stati dei rivoluzionari che hanno indicato una via nella politica e nella cultura italiana. Se resta il dubbio che davvero i personaggi presentati si possano considerare inimitabili, il format del programma, però, potrebbe venire copiato anche da altri perché fresco e coinvolgente.

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