Una giornata particolare
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La congiura contro il re inglese diventata simbolo di libertà

Il cospiratore cattolico Guy Fawkes nella Londra di inizio Seicento

Parole chiave: Una giornata particolare (117), Luca Passarini (78)
La congiura contro il re inglese diventata simbolo di libertà

“Ricorda per sempre il 5 novembre, il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento. Non vedo perché di questo complotto, nel tempo il ricordo andrebbe interrotto”. È il famoso prologo del film V per Vendetta (2005) sceneggiato dagli artefici del successo di Matrix. Tratto dall’omonimo romanzo a fumetti, ne condivide con esso il riferimento al numero 5 (in latino V) e alla cosiddetta Congiura delle polveri. Se, infatti, l’ambientazione di entrambi è una Londra di un futuro distopico e retta da un governo totalitario, il retroterra del protagonista V consiste in alcuni fatti storici e in particolare nel cospiratore Guy Fawkes, sulle cui fattezze è creata la maschera che indossa. Nato attorno al 13 aprile 1570, in una ricca famiglia anglicana, visse una giovinezza tormentata tra il rifiuto nelle pratiche religiose a cui era stato educato (motivo per cui secondo alcuni divenne cattolico), il fallito tentativo di metter su famiglia con una ragazza rimasta anonima, la dissipazione del patrimonio ereditato, l’impegno militare in alcune battaglie della guerra degli ottant’anni a difesa dell’impero spagnolo. In una Inghilterra segnata dalle difficoltà economiche e da un regime sempre più assolutista, si fece paladino della libertà cattolica, criticando apertamente re Giacomo I, che a sua detta si comportava da eretico e da nemico del Papa. A 34 anni entrò a far parte di un gruppo guidato da Robert Catesby, che volevano assassinare il sovrano. Escogitarono di far esplodere la Camera dei Lord durante l’assemblea di apertura in modo da eliminare il re, il principe ereditario Enrico e gli aristocratici anglicani; successivamente avrebbero provato a convertire al cattolicesimo la giovanissima figlia Elizabeth per erigere una monarchia assoluta cattolica sul modello spagnolo. Il tutto doveva realizzarsi il 5 novembre 1605, ma una misteriosa lettera anonima di denuncia arrivò alcuni giorni prima nelle mani di un Lord e poi del re in persona. L’opinione pubblica ne venne a conoscenza, ma sembrava che la minaccia non fosse stata presa tanto seriamente. Per questo Guy Fawkes, la notte tra il 4 e il 5 novembre, si recò con un innesco e un orologio da tasca nella cantina dove erano stati messi trentasei barili di polvere da sparo. Proprio allora intervennero le guardie reali che lo arrestarono, torturarono, impiccarono. Vennero presi e uccisi anche gli altri dodici cospiratori, ma nell’immaginario fu Fawkes il vero protagonista, anche per quell’atteggiamento risoluto che lo stesso re Giacomo elogiò, prima di scatenare spietate repressioni contro i cattolici. Il Parlamento propose l’accensione di falò nelle strade per festeggiare il doppio scampato pericolo: la morte del re e la salita al potere dei papisti. Da allora, la notte che apre al 5 novembre è chiamata da alcuni Bonfire Night (notte dei falò) per affermare la resistenza del potere costituito alle minacce, da altri la Guy Fawkes Night, come richiamo a non farsi schiacciare da nessuna forma di assolutismo.

Foto di Gheorghita Claudiu da Pexels

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