Parrocchie
stampa

Don Bejato: «Il più grande è colui che si mette a servire. L’ho imparato negli scout»

di BEATRICE CASTIONI
Domenica scorsa il Vescovo ha presieduto la Messa di ingresso del nuovo parroco

Don Bejato: «Il più grande è colui che si mette a servire. L’ho imparato negli scout»

di BEATRICE CASTIONI
«Siamo frutto dei nostri incontri più importanti». Questo uno dei punti chiave dell’omelia di mons. Domenico Pompili, Vescovo di Verona, tenuta nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Mozzecane domenica 5 novembre, in occasione della Messa d’ingresso del nuovo parroco don Fabio Bejato, che assume la guida anche della parrocchia di Tormine dedicata a Sant’Antonio Abate. In una chiesa gremita che ha visto nelle prime file la madre e i famigliari di don Fabio, non mancava un nutrito gruppo di scout, l’amministrazione comunale e tutta la comunità stretta intorno al nuovo parroco per mostrare vicinanza e accoglienza, per augurargli un cammino di crescita reciproca e la forza di restare sempre uno strumento di fede per tutti. Bejato è nato a Verona 41 anni fa, è stato ordinato prete nel 2018 come appartenente alla parrocchia di Santa Lucia Extra e da allora è stato vicario parrocchiale nell’unità pastorale di Villafranca; dal 2019 è assistente ecclesiastico dell’Agesci - zona Verona Custoza (incarico che manterrà). Subentra a don Dario Ferro, che era amministratore parrocchiale da fine maggio.
Suor Mariagrazia Ghisleni, delle Orsoline del Sacro Cuore di Gesù impegnate nella pastorale parrocchiale, augura a don Bejato di «accendere la speranza e comunicare le meraviglie della vita», in un passaggio di testimone che lo stesso parroco accoglie con grande emozione: «Mentre mi stavo preparando al brano evangelico di oggi, mi ha colpito una frase, che dice: “Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo”. L’ho imparato nel mio percorso scout, che mi ha dato tantissimo e che mi ha portato a 29 anni a scegliere di entrare in Seminario. Pensate che il 23 aprile 2017, giorno della mia ordinazione diaconale, era proprio la memoria di san Giorgio, patrono degli scout. Un segno che ho preso come conferma del cammino che stavo intraprendendo. Vedo qui tanti volti amici, la mia famiglia, i miei compagni scout... Non posso che dirvi un grandissimo grazie». Un cammino, quello di don Fabio, che sembra ricalcare perfettamente le parole del Vescovo, quando nobilita la relazione con il prossimo come occasione per confrontarsi soprattutto con sé stessi.
Spiega Pompili: «Per tirare fuori il meglio da noi dobbiamo avere delle buone guide, così come ha fatto Gesù, l’unico vero pastore a cui tutti dovremmo aspirare.
Quell’insegnante, quell’amico, quel genitore, quel prete che ci hanno cambiato la vita facendoci comprendere che il self made man (l’uomo fatto da sé, ndr) è un concetto che non esiste. Nessuno si fa da solo, e se si priva del confronto c’è il rischio che gli equilibri e la percezione della propria persona si alterino. È quello che è accaduto con la concezione che abbiamo dell’autorità: persone al potere che mirano solo ai propri interessi e al pubblico riconoscimento; la gratificazione di sé senza dare nulla all’esterno diventa utile solo a chi la esercita ed è pericolosa. Pensate che in latino il termine autorità significa “far crescere”, consentire a ciascuno di esprimersi al meglio che può. Per questo dobbiamo sempre consegnare ruoli di responsabilità a chi sappia capire le esigenze della comunità e sappia rispondere sanandole».
La necessità di ristabilire (sane) autorità e di sviluppare competenze relazionali profonde, che don Fabio da anni cerca di portare avanti mettendosi a disposizione della comunità, per un arricchimento reciproco. Conclude mons. Pompili: «Accade lo stesso con l’apprendimento delle lingue: per impararle occorre una fase iniziale di ascolto e silenzio, prima di poterle parlare. Lo stesso accada nelle parrocchie che sono state affidate a don Fabio. Che l’ascolto possa far nascere col tempo quei frutti di cui abbiamo tanto bisogno. Ve lo consegno nell’augurio che possiate crescere con lui nelle strade del Vangelo». 

Tutti i diritti riservati
Don Bejato: «Il più grande è colui che si mette a servire. L’ho imparato negli scout»
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento