Spiato in tv
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Nella “rete” con gli amici di don Matteo

Su Rai Uno Don Matteo si fa in due e le repliche vanno in onda prima del telegiornale delle 13.30, mentre la sera, anche se non compare mai in video, ma è solo evocato per telefono, occupa lo spazio che segue immediatamente il notiziario delle 20. Complimenti per la connessione è il nuovo titolo di quest’appuntamento in prima visione...

Parole chiave: complimenti per la connesione (1)
Nella “rete” con gli amici di don Matteo

Su Rai Uno Don Matteo si fa in due e le repliche vanno in onda prima del telegiornale delle 13.30, mentre la sera, anche se non compare mai in video, ma è solo evocato per telefono, occupa lo spazio che segue immediatamente il notiziario delle 20. Complimenti per la connessione è il nuovo titolo di quest’appuntamento in prima visione che non mette al centro della trama nuovi casi investigativi da risolvere, ma ha lo scopo dichiarato di voler insegnare agli italiani a conoscere e usare tutto quello che riguarda la comunicazione digitale.
Per assolvere a questo compito più che alla tonaca del prete detective, gli autori si sono affidati alla sola benemerita divisa dei Carabinieri. Sono loro, infatti, a dover istruire e rassicurare il pubblico su come usufruire di questo nuovo modo di raccogliere e scambiare informazioni in tempo reale.
L’insolito corso televisivo si svolge negli stessi ambienti della longeva e seguitissima fiction: la caserma di Spoleto, in fianco al celebre duomo della città. Simone Montedoro e Nino Frassica con Francesco Scali formano la classe, dove s’insegna e s’impara in 20 lezioni come destreggiarsi con gli strumenti digitali. Gli argomenti spaziano dalle e-mail, alle app, fino all’hasthag. Parole difficili con cui un po’ alla volta si prende confidenza. Le celebri gag tra l’inflessibile capitano Giulio Tommasi, ora diventato professore, e l’alunno Nino Cecchini, maresciallo pasticcione ma dal cuore tenero, sono un buon contesto per far giungere un messaggio soprattutto agli over 50, da sempre lo zoccolo duro dei seguaci del prete televisivo. Al termine di ogni lezione una breve e semplice scheda riassume quanto detto dai rappresentanti delle forze dell’ordine.
Questo progetto è l’avanguardia di un piano che mira a convincere il 37% degli italiani che non usano internet a entrare nella rete. Questi 5 minuti di programma assumono così una funzione sociale e culturale che la televisione di stato sempre più vuole rappresentare secondo il pensiero del suo direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. Se Terence Hill aveva già prestato il volto come guardia forestale per la sensibilizzazione contro gli incendi estivi, ora tocca ai suoi amici carabinieri occuparsi di quest’altra problematica. Il grande interrogativo resta quello di capire come mai abbiano più presa sul pubblico personaggi inventati piuttosto che le figure deputate a fare informazione. Una questione che la dice lunga su quale sia il grado di affidabilità che gli italiani attribuiscono ai professionisti dell’informazione.

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