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L’inutile appendice delle fiction Rai

La televisione che per natura deve mettere in mostra, non disdegna di compiacere se stessa, e con Dopo fiction, trasmissione d’intrattenimento semiserio, celebra i programmi più seguiti che sono le fiction Rai.

Parole chiave: Dopo fiction (1), Spiato in Tv (180), Giuseppe Begnigni (48)
L’inutile appendice delle fiction Rai

La televisione che per natura deve mettere in mostra, non disdegna di compiacere se stessa, e con Dopo fiction, trasmissione d’intrattenimento semiserio, celebra i programmi più seguiti che sono le fiction Rai. Il tono surreale di Nino Frassica, unito al garbo di Flavio Insinna, raccontano tutto ciò che gira attorno a queste storie che tanto piacciono ai telespettatori. A far da spalla e da bersaglio delle innumerevoli gag dei due attori è Nathalie Guetta, altra interprete dell’intramontabile serie Don Matteo, come lo sono o lo sono stati i suoi compagni di avventura. Sfilano così tanti artisti conosciuti o emergenti che raccontano i loro personaggi e un po’ anche se stessi e le loro carriere.
Arianna Ciampoli con Fiction magazine su Rai Premium più di 10 anni fa aveva già cavalcato l’onda di presentare queste fortunate trasmissioni Rai, sulla scia dei vecchi programmi che illustravano i palinsesti della settimana. L’intento è rimasto sempre quello di creare pubblicità, attesa e curiosità per meglio reclamizzare un nuovo appuntamento del piccolo schermo. Giustamente il programma va in onda il giovedì sera dopo la fiction, e assomiglia un po’ al Dopofestival, cioè a una trasmissione d’appendice, di corollario, di solito mai di buona qualità. Le tante le chiacchiere e i sorrisi che si scambiano in seconda serata gli ex interpreti dei carabinieri di Gubbio non hanno nulla di rilevante. Se un tempo aveva fortuna l’avanspettacolo interpretato da attori di seconda mano, ora sta conquistando un suo spazio anche l’intrattenimento a seguito di una rappresentazione più famosa che riprende e porta avanti quanto già visto.
In edicola si trovano già riviste dedicate a un programma o all’altro e questa nuova trasmissione assomiglia molto a quel genere d’informazione patinata da mero commento pettegolo e salottiero. Il telespettatore che non ha pretese e ha ancora la forza di stare in piedi, resta volentieri sintonizzato su Rai 1 e senza particolari sussulti può passare gradualmente dalla veglia al sonno cullato da dialoghi ilari e riposanti. Resta strano capire il motivo per cui Frassica abbia ideato questo programma e perché Insinna abbai accettato di condividere con lui una trasmissione di secondo piano, abituato com’è alla ribalta della prima serata. Potrebbe essere, per entrambi, un diversivo artistico come pure il desiderio di rilanciarsi per nuove proposte televisive. Le fiction in tv bastano e avanzano, del Dopo fiction si poteva anche fare a meno.

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