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L’intatta freschezza di uno storico programma

Fa parte ormai della colonna sonora d’Italia il motivo musicale che fa da sigla di apertura a Il pranzo è servito, ritornato sui teleschermi a 40 anni dalla sua prima apparizione...

Parole chiave: Il pranzo è servito (1), Flavio Insinna (1)
L’intatta freschezza di uno storico programma

Fa parte ormai della colonna sonora d’Italia il motivo musicale che fa da sigla di apertura a Il pranzo è servito, ritornato sui teleschermi a 40 anni dalla sua prima apparizione. Insieme con La corrida di certo è stato uno dei programmi più fortunati del piccolo schermo. Al timone per entrambi come presentatore vi è stato per quasi tutte le edizioni Corrado Mantoni che, con il suo fare sornione e accattivante e sempre pronto a consolare il concorrente, ha saputo con garbo portare davanti alle telecamere la gente comune. Infatti, anche per la riedizione di questo quiz, non serve essere esperti in qualche materia o possedere chissà quali competenze culturali per vincere qualcosa. Prima di tutto ci si deve voler divertire in semplicità. Ci si aggiudica, infatti, non montepremi stratosferici, ma al massimo 3.500 euro, una cifra tutto sommato modesta rispetto ai premi di tante altre trasmissioni.

Ingrediente principale è l’intrattenimento alla portata di tutti, come se si trattasse di piccoli indovinelli da proporre in famiglia, magari a tavola. La scenografia è rimasta quella di allora, priva di qualsiasi effetto speciale: due pile di piatti come base per la postazione dei concorrenti e una ruota che gira permettendo così ai giocatori di ottenere le diverse portate che compongono il pasto. La fortuna di questo programma, sia per i giocatori in studio che per chi telefona da casa, sta proprio nella capacità di divertirsi con poco. A sostituire Corrado, la Rai, dove adesso va in onda la trasmissione trasferitasi da Mediaset, ha chiamato Flavio Insinna (nella foto), attore e conduttore famoso che con vivacità e brio sa accompagnare tra una domanda e l’altra i concorrenti. Riportare alla ribalta oggi questo programma di 40 anni fa potrebbe apparire l’ennesima trovata per suscitare un “effetto nostalgia” oppure supplire alla mancanza d’idee degli autori soprattutto in questa stagione estiva. In realtà permette una valida alternativa al dilagare delle fiction che occupano tutto il palinsesto del pomeriggio di Canale 5. Infatti storie come Beautiful che durano da trent’anni hanno sì un discreto seguito, ma il pubblico è composto solo da fedelissimi. Il pranzo è servito, invece, conserva intatta la sua freschezza, anche se non vince la battaglia dell’Auditel, proponendo un modo di fare televisione dai toni pacati, distesi, dove non serve avere qualcosa da esibire o essere particolarmente scaltri nel rispondere. Non regala l’adrenalina, ma solo la simpatia. Sebbene la musica sia rimasta sempre quella, essa porta con sé il ritmo di una melodia piacevole e orecchiabile per tutti.

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