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La d’Urso è sempre uguale, a tutte le ore

Barbara d’Urso, come già accaduto più volte dal 2008 in poi, presenta più trasmissioni contemporaneamente, e ora con Pomeriggio Cinque, Domenica Live e Grande Fratello 16, da qualche settimana conduce il mercoledì sera su Canale 5 Live - non è la d’Urso...

La d’Urso è sempre uguale, a tutte le ore

Barbara d’Urso, come già accaduto più volte dal 2008 in poi, presenta più trasmissioni contemporaneamente, e ora con Pomeriggio Cinque, Domenica Live e Grande Fratello 16, da qualche settimana conduce il mercoledì sera su Canale 5 Live - non è la d’Urso. Cambiano i nomi, gli orari di messa in onda, ma la sostanza e anche il contorno sono sempre identici: dare voce e risonanza, tra lustrini e paillettes, al regno del fatuo e del sentimentalismo, gonfiandolo ad arte. La d’Urso, infatti, va a nozze nello scovare storie lacrimevoli, liti familiari, così come gli amori iniziali o finiti, le crisi sentimentali dei personaggi di secondo o terzo piano del mondo dello spettacolo. Su questo nulla ci costruisce attorno una storia inesistente, spacciata per l’evento del secolo. Tante volte le luci della ribalta si accendono su fatti improbabili, su insinuazioni, su titoli di giornale, gridati dalla voce fuoricampo, come se fossero i fatti più sensazionali fino ad oggi mai raccontati. Al motto, da lei stessa coniato, che dove c’è amore, qualunque esso sia, c’è famiglia, l’artista napoletana ospita nel suo studio le persone più bizzarre e le presenta come fossero amiche sue da sempre, volgendo su di loro un patetico senso materno, tanto ostentato quanto finto. L’edizione serale del suo infinito show, tempio del trash, inizia con i battibecchi, più animati e litigiosi che mai, dove cinque cosiddetti opinionisti si fronteggiano con altrettante persone che la pensano in modo opposto a loro anche su questioni delicate d’etica o di politica, con la stessa superficialità dell’ultima infatuazione paparazzata su tutti i giornali scandalistici. Viene poi introdotta la novità dell’ascensore, un locale dove, dopo venti minuti e più di procurata suspense, sono rinchiusi due supposti antagonisti che, sotto ispirazione e per spinta programmata della conduttrice, tornano a far pace. La d’Urso sempre sorridente, luminosa in volto, in perenne abito scintillante, oltremodo accondiscendente, si presenta e viene percepita come una potente dea dei miracoli, pronta a concedere benigna la grazia di una comparsata mediatica ai suoi numerosi seguaci-devoti. Mai titolo di trasmissione fu allora più falso. È proprio sempre la d’Urso, fatalmente uguale a se stessa, che in diretta o in differita propone la televisione più banale, insulsa e noiosa che ci sia.

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