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La “Linea Bianca” che svela la montagna

Dopo quindici anni è tornato su Rai Uno il programma Linea Bianca che, affiancandosi ai ben più noti Linea Verde e Linea Blu, si occupa di tutto ciò che ruota attorno alla montagna. Parallelamente a quello che si vede nelle trasmissioni “gemelle”, in questo nuovo appuntamento il telespettatore ha la possibilità di conoscere da vicino attraverso immagini mozzafiato delle nostre montagne, questa suggestiva parte del territorio che raramente è valorizzata...

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La “Linea Bianca” che svela la montagna

Dopo quindici anni è tornato su Rai Uno il programma Linea Bianca che, affiancandosi ai ben più noti Linea Verde e Linea Blu, si occupa di tutto ciò che ruota attorno alla montagna. Parallelamente a quello che si vede nelle trasmissioni “gemelle”, in questo nuovo appuntamento il telespettatore ha la possibilità di conoscere da vicino attraverso immagini mozzafiato delle nostre montagne, questa suggestiva parte del territorio che raramente è valorizzata. Dalla viva voce di chi abita le terre alte, si percepisce non solo come queste siano mete ambite per il turista o lo sportivo, ma molto di più luoghi di vita quotidiana.
In quindici puntate le Alpi e gli Appennini sono svelati non solo agli appassionati ma anche al grande pubblico che magari non può permettersi una settimana sugli sci durante il periodo invernale. A far da cicerone è Massimiliano Ossini, conduttore passato dalla tv per ragazzi ad inizio carriera a presentare programmi contenitore che abbracciano le tante facce della cronaca e del costume. Gli fa da spalla in quest’avventura l’esordiente maestra di sci Alessandra Del Castello che fornisce, con il sorriso e l’esperienza, le informazioni soprattutto di tipo tecnico riguardo agli sport invernali.
Nel susseguirsi incalzante d’interviste, di riprese spesso dall’elicottero, di presentazioni dei costumi e della gastronomia locale si cerca di offrire un affresco su cosa voglia dire vivere ad alta quota non nascondendo anche le difficoltà di un territorio per natura impervio. La montagna è, infatti, anche agricoltura di qualità, industria particolare (come quella della birra o del latte e dei suoi derivati), artigianato del legno e recettività alberghiera, in modo speciale con i centri benessere. Tutto questo, però, vuol dire anche sudore, inconvenienti negli spostamenti, problemi geologici, difficoltà nel mantenere un giusto equilibrio tra uomo e natura.
Gli ottimi intenti di autori e presentatori si scontrano fatalmente con le esigenze di tipo turistico che regalano più cartoline a uso pubblicitario che non approfondimento di situazioni e fatti anche controversi. Prova ne è l’immancabile rubrica dove si mostrano i filmati che i telespettatori postano sui social media. La carrellata di argomenti proposti è buona, ma manca il necessario approfondimento. È più un programma da vedere che da ascoltare. Se le linee tracciate da Rai Uno sono già tre (terra, montagna e mare), manca certamente quella azzurra che si occupi del cielo in tutte le sue sfaccettature: dal meteo, agli aquiloni, fino agli aerei.

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