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Alle due del pomeriggio è meglio fare la pennichella

Il titolo Ore 14 non dice nulla del contenuto, ma solo l’ora di messa in onda. Infatti dal lunedì al venerdì Rai 2 propone questo programma di approfondimento giornalistico sulle notizie di cronaca

Parole chiave: Ore 14 (1), Milo Infante (1), Televisione (7), Programmi (2)
Alle due del pomeriggio è meglio fare la pennichella

Il titolo Ore 14 non dice nulla del contenuto, ma solo l’ora di messa in onda. Infatti dal lunedì al venerdì Rai 2 propone questo programma di approfondimento giornalistico sulle notizie di cronaca. Il conduttore Milo Infante (nella foto) cerca di far capire meglio cosa ci sia dietro fatti spesso caratterizzati da un dramma o da un’ingiustizia. Le informazioni prese in esame sono, pertanto, quelle che hanno a che fare con una tragedia, un lutto, un processo in corso, meglio ancora se si riferisce a un episodio che porta in sé della morbosità, oppure qualche disgrazia capitata in giro per l’Italia. Infante, giornalista e vicedirettore di rete nonché tra gli autori del programma, presenta con dovizia di particolari tanti fatti drammatici. Il suo stile di conduzione aggressivo assomiglia a quello di Massimo Giletti in onda un tempo su Rai 1, mentre ora appare sui teleschermi il mercoledì sera su La7.

I temi trattati, tante volte sono gli stessi di quelli che due ore più tardi affronta Alberto Matano ne La vita in diretta sul primo canale. Per più puntate si torna e si commenta la stessa vicenda di cronaca nera, meglio se avvenuta con efferata violenza e che si presti a mille dubbi e interrogativi anche dal punto di vista investigativo. Ecco, dunque, che centellinati, di giorno in giorno, sono intervistati i vicini di casa, i parenti, i conoscenti della vittima o del presunto delinquente, promettendo sempre uno scoop che muterebbe il quadro della situazione, quando in realtà tutto questo spesso non cambia neppure di un millimetro quanto finora emerso.

Il presentatore, con la sua voce dai toni sempre drammatici e attraverso i suoi inviati d’assalto pronti a fiondarsi sulla notizia e a costruire il più possibile un caso, trasforma ogni notizia in spettacolo. Sebbene si autoproclami di stare sempre dalla parte di chi soffre, anche andando contro i potenti e le istituzioni, il suo è in realtà un altro esempio di quella cosiddetta “Tv del dolore” che si avvicina pietosa a raccogliere la disperazione della gente più semplice per trasformarla in uno show penoso. Esempi illustri erano le interviste di Giancarlo Magalli a I fatti vostri e le puntate di A porta a porta con Bruno Vespa che indicava con la bacchetta le diverse stanze della ricostruzione plastica del villino dove avvenne l’infanticidio di Cogne. I telespettatori, di fronte a un pessimo esempio di servizio pubblico assegnano alla trasmissione un misero 4,5% di share. Se anche il titolo non è originale, pure il contenuto non entusiasma affatto.

Ore 14
Dal lunedì al venerdì ore 14 – Rai 2

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