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Quando a Verona la Dc trionfò sui “rossi”

Alberto Margoni
La santa crociata
Cierre – Sommacampagna (Vr) 2017
pp. 326 – euro 12,50

Parole chiave: La santa crociata (1), Alberto Margoni (64), Libri (38)
Quando a Verona la Dc trionfò sui “rossi”

Le prime elezioni del Parlamento dell’Italia repubblicana furono caratterizzate dallo scontro tra Democrazia cristiana e Fronte democratico popolare il cui esito ha determinato le successive vicende del nostro Paese. Non si trattava infatti soltanto di due disegni politici contrapposti ma di due ben distinte visioni antropologiche che avrebbero portato l’Italia, uscita sconfitta dalla guerra, sotto l’influenza sovietica se si fossero affermati i social-comunisti o sotto l’ala protettiva americana, come di fatto è avvenuto, con il trionfo della Dc, che ha garantito settant’anni di pace e l’esercizio delle libertà da poco riconquistate dopo la dittatura fascista.
Alla mobilitazione del mondo cattolico veronese nella campagna elettorale che precedette le elezioni del 18 aprile 1948 è dedicato il volume La santa crociata (edizioni Cierre) scritto da don Alberto Margoni, firma ben nota ai lettori di questo giornale. Un lavoro accurato e ampio (oltre 300 pagine) che ha fatto fronte all’assenza per quegli anni di fonti archivistiche accessibili sulla Dc e sull’Azione Cattolica veronesi, con un puntiglioso esame dei giornali del tempo (vi erano a Verona ben tre testate cattoliche: Corriere del Mattino, Verona Fedele e Idea Giovanile) e anche di alcune riviste di istituti religiosi, come L’Amico dei Buoni Fanciulli, pubblicazione dell’Opera don Calabria. E poi i documenti dell’Archivio di Stato di Verona e di quello di Giovanni Uberti, una grande figura di politico veronese caduta nel dimenticatoio. La situazione ecclesiale viene illustrata anche attraverso la pubblicazione in appendice della sinora inedita Relazione quinquennale della Diocesi di Verona (ovvero il rapporto che i vescovi presentano al Papa in occasione della visita ad limina), di pochi anni successiva.
Da un inquadramento storico di ampio respiro che delinea la posizione dell’Italia nel contesto internazionale, si arriva passo dopo passo, mediante un restringimento dell’obiettivo, all’ambito veneto e veronese, dove non mancarono episodi particolari in una campagna elettorale condotta senza esclusione di colpi, tra abitazioni tappezzate di manifesti elettorali, campane fatte suonare durante i comizi degli avversari politici, l’opera indefessa e capillare degli attivisti dei Comitati civici e persino un magistrale pesce d’aprile orchestrato contro i “rossi”. Uno degli eventi più rilevanti fu la “marcia su Gazzo” che vide ben duemila giovani di Ac recarsi con ogni mezzo a Gazzo Veronese per “riparare” ad un affronto subito la settimana precedente dai frontisti.
Nel libro si coglie la passione politica – pur con evidenti limiti e derive – di allora, oggi venuta meno, considerando peraltro che, annota Margoni, “quelli erano altri tempi e c’erano altri uomini”.

Quando a Verona la Dc trionfò sui “rossi”
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