Libri
stampa

Gli effetti della pandemia sull’economia degli immigrati

Fondazione Leone Moressa
Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione
Il Mulino
Bologna 2021
pagg. 198 - Euro 19

Gli effetti della pandemia sull’economia degli immigrati

Tra gli effetti più importanti del Covid-19 va annoverata pure la drastica riduzione della mobilità geografica e, di conseguenza, delle migrazioni internazionali. L’undicesimo Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione, curato dalla Fondazione Leone Moressa nel 2021, fornisce in questo senso un contributo fondamentale, utile a decifrare anche l’impatto della pandemia sull’inserimento dei cittadini di Paesi terzi residenti in Italia.

Il volume spiega come la circolazione degli esseri umani, uno degli aspetti salienti del mondo globalizzato, ha subito una notevole battuta d’arresto. Gli Stati di partenza risultano essere soprattutto quelli con popolazione numerosa e ad un livello importante di sviluppo come, ad esempio, la Cina. Nessun Paese poverissimo ai primi posti, anche rapportando gli emigrati alle dimensioni della popolazione. Semmai, nei primi quindici posti, si trova una nazione in guerra da oltre due lustri, cioè la Siria.

Sono poi calate le rimesse, ossia i risparmi che gli emigranti mandano alle famiglie, essendo essi i principali protagonisti dell’aiuto “a casa loro”. Il calo però è stato contenuto al 2%, mentre gli analisti si attendevano un crollo addirittura del 20%. Ciò vuol dire che gli emigrati hanno moltiplicato privazioni e sacrifici, pur di continuare a sostenere familiari e parenti che dipendono dai loro aiuti. La pandemia, dunque, ha intaccato ma non stravolto la solidarietà che fluisce attraverso le reti transnazionali dei migranti.

Nel complesso, al 1° gennaio 2021, gli stranieri rappresentavano il 9,61% della popolazione residente, con un preoccupante aumento della povertà, giunta a riguardare il 29,36% degli stranieri rispetto al 7,58% degli italiani, e il 26,75% delle famiglie composte da soli stranieri, pari a circa 415mila nuclei familiari che diventano 568mila se si includono pure le famiglie miste.

In tale contesto, c’è un ultimo dato che dovrebbe far riflettere: le donne rappresentano il 52,76% del totale degli stranieri residenti in Italia. Richieste dalle società più ricche, soprattutto per svolgere vitali compiti di assistenza e di cura agli anziani, rappresentano una risorsa anche per l’inclusione e la stabilità delle famiglie immigrate. Eppure rimangono invisibili, sovrastate dal chiasso di rappresentazioni che dell’immigrazione vogliono vedere solo invasioni maschili del sacro suolo della Patria.

Tutti i diritti riservati
Gli effetti della pandemia sull’economia degli immigrati
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento