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Anche L’Arena ebbe il suo Papa

Edoardo Campostrini
La Desenzano di Dario Papa
liberedizioni – Brescia 2016
pp. 124 – euro 14

Parole chiave: La Desenzano di Dario Papa (1), In libreria (40), Alberto Margoni (64)
Anche L’Arena ebbe il suo Papa

Il titolo dell’ultimo accurato lavoro di Edoardo Campostrini, La Desenzano di Dario Papa, potrebbe trarre in inganno, inducendo il lettore a pensare che l’analisi del piuttosto breve (solo 51 anni) ma intenso percorso esistenziale del famoso giornalista – che in due diverse fasi negli anni Ottanta dell’Ottocento diresse il quotidiano veronese L’Arena – sia limitata al periodo dell’adolescenza trascorsa nella cittadina benacense, sotto lo sguardo affettuoso della zia Isabella. In realtà quella edita da liberedizioni è una biografia completa di Dario Papa che presenta nelle ultime pagine lo scritto intitolato Desenzano composto dal giornalista in occasione delle nozze del veronese Gaetano Lionello Patuzzi con Sofia Martini e pubblicato in un volume che raccoglieva poesie e altri scritti donati agli sposi dai loro amici. Un testo nel quale traspare il legame di Papa per la terra d’origine del padre, trasferitosi a Rovereto (città natale di Dario) per motivi di lavoro e là sposatosi con Anna Padovani. Di Desenzano Dario Papa mette in risalto l’ameno contesto ambientale, la storia e i personaggi illustri: da sant’Angela Merici (peraltro assumendo la biografia allora in voga, in realtà assolutamente inattendibile) a Girolamo Bagatta; da Angelo Anelli a Rizieri Calcinardi.
Come giornalista iniziò a Milano al Sole, poi passò al Pungolo per giungere all’inizio del 1874 in riva all’Adige a dirigere L’Arena che prese a uscire in due edizioni quotidiane, una alle 9 del mattino e la seconda (tranne la domenica) alle 5 del pomeriggio con le ultime notizie. Nei sei anni veronesi diede spazio sul giornale alla poesia e scrisse un saggio storico sul giornalismo italiano e straniero che si può considerare la sua opera capitale. Nel 1880 divenne caporedattore al Corriere della Sera e l’anno seguente fu mandato con Ferdinando Fontana negli Stati Uniti per apprendere la maniera americana di fare giornalismo. E fu proprio alla direzione de L’Arena, dove era tornato nel 1883, che Papa cercò di applicare le novità conosciute oltreoceano: titoli su più colonne, l’utilizzo di grossi caratteri in neretto, i richiami in prima di pezzi delle pagine interne (detti in gergo civette). Riuscì in un solo anno a innovare il giornale, prima di essere chiamato a Milano a dirigere l’Italia (1884-89) e da ultimo l’Italia del Popolo da lui stesso fondato. Morirà a San Remo all’inizio del 1897.
Tra i personaggi famosi ai quali dedicare qualcosa di significativo Desenzano non ha ancora annoverato Dario Papa, forse perché “un Papa vale l’altro” – e nella cittadina bresciana questo cognome è abbastanza diffuso e vanta tra gli illustri il deputato Ulisse (1844-1913) e il generale Achille (1863-1917) – o, si dice e segnala l’autore, perché era di sinistra o, più probabilmente, perché non era nativo della “capitale del Garda”.

Anche L’Arena ebbe il suo Papa
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