Il Calciastorie
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Se a vincere la Supercoppa è un ventilatore vicino alla tivù

In palio c’è la Supercoppa europea, per Liverpool e Chelsea. Per il sottoscritto, invece, la conquista di un pezzetto di stima da parte dei suoceri. Già, perché mi ritrovo a casa loro e i canali Mediaset non prendono, quindi addio partita.

Parole chiave: Il calciastorie (121), Sport (139), Calcio (135)

In palio c’è la Supercoppa europea, per Liverpool e Chelsea. Per il sottoscritto, invece, la conquista di un pezzetto di stima da parte dei suoceri. Già, perché mi ritrovo a casa loro e i canali Mediaset non prendono, quindi addio partita. «Sai impostare il decoder?», mi chiede lui. Ovviamente no. Inizia a mettere mano al vecchio televisore, e qualcosa combina: sullo schermo si vedono le squadre che stanno per fare l’ingresso in campo. Così, al quinto minuto, il suocero va subito in vantaggio 1-0 sul genero imbranato. Come però si allontana per sedersi sulla poltrona, ecco che il segnale sparisce: lo schermo si blocca e i suoni si interrompono, dopo qualche singhiozzo del telecronista. Basta tuttavia riavvicinarsi e la tv come d’incanto riparte: l’arbitro ha già fischiato il calcio d’inizio (indelicato, poteva almeno aspettarci) e l’audio è perfetto. Insomma, per motivi a noi ignoti, se c’è qualcuno a pochi centimetri di lato alla tv, questa va. Altrimenti fa i capricci. «Nessun problema – fa la suocera, finora attenta osservatrice della questione – mi metto io lì». Così, si siede tenendo una postura alquanto scomoda: una schiena più rilassata farebbe perdere il segnale, e dovremmo dire addio alla partita. Intanto, 2-0 per i suoceri, col punteggio che non viene arrotondato perché ogni tentativo di migliorare la posizione della tv – o della suocera – ha come risposta la perdita del segnale. «C’è un problema con l’antenna», continuiamo a commentare, senza peraltro aggiungere nulla alla discussione perché non siamo tecnici specializzati. Quando però la suocera lamenta – comprensibilmente – male alle spalle, decido di immolarmi alla causa (e ci mancherebbe altro!), sostituendola e segnando un punto a mio favore: 2-1. Che subito diventa 2-2 quando capisco che al posto mio potrebbe esserci anche un oggetto qualsiasi, tipo una sedia. Ma l’esperimento funziona poco e male: serve qualcosa di più alto, intuiamo, e pochi secondi dopo il suocero si presenta imbracciando un ventilatore. Lo posizioniamo accanto allo schermo, e finalmente le immagini scorrono nitide senza bisogno di tenere bloccate delle persone: 3-2 finale per i suoceri, per me è comunque una sconfitta onorevole, considerando pure che giocavo in trasferta.
A questo punto però siamo già stanchi: troppo per seguire l’incontro, che per di più si dilungherà fino a supplementari e rigori. Spegniamo e andiamo a letto, lasciando il ventilatore abbracciato alla tv.

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