Condiscepoli di Agostino
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La pace come ordinata concordia

Essendo in atto una serie di guerre, il tema della pace oggi gode di attenzioni mediatiche particolari. Ma uno dei maestri più accreditati della pace è sicuramente Agostino...

Parole chiave: Sant'Agostino (175), Aforismi (46)

Essendo in atto una serie di guerre, il tema della pace oggi gode di attenzioni mediatiche particolari. Ma uno dei maestri più accreditati della pace è sicuramente Agostino. Ne parla ovunque. Dedica però sostanzialmente un libro della Città di Dio, il 19º (il primo dei quattro nei quali tratta delle realtà ultime). Tra i beni supremi dell’escatologia, cioè del vivere in paradiso, sta la pace. Agostino afferma che non esiste nessuno che non cerchi la pace (Cfr. De civ. Dei 12,1).  Persino chi muove guerre lo fa in vista della pace. Tuttavia, osserva Agostino, vogliono la loro pace, imponendo le leggi della propria pace (Cfr. Ivi). Così gli stessi briganti o gli stessi padri di famiglia quando si comportano da padri padroni (Cfr. Ivi). Ma, venendo al sodo, qual è la vera pace? Agostino prende in considerazione varie situazioni: “La pace del corpo è l’ordinata proporzione delle parti; la pace degli animali irrazionali è l’ordinata pacatezza degli appetiti; la pace degli esseri razionali è l’ordinato consenso del pensiero e dell’azione; la pace tra gli uomini e Dio è l’ordinata obbedienza nella fede sotto l’eterna legge” (De civ. Dei 19,13,1). Ma più concisa e significativa di tutte è la seguente: “La pace degli uomini è l’ordinata concordia!” (Ivi). Solo un genio poteva intuire l’essenza stessa della pace: la concordia ordinata! Cerchiamo di analizzarne i contenuti. Anzitutto, il termine concordia evoca il senso della comunanza di sentimenti. Detto altrimenti, il termine concordia richiama una condizione di rapporti umani tra persone che tendono verso obiettivi comuni, come chi ha un cuor solo e un’anima sola. Di conseguenza, hanno un medesimo sentire nei confronti della stessa pace. A questo importantissimo concetto di pace Agostino ne aggiunge un secondo, che funziona da calibro: ordinata! È proprio Agostino che dà una perfetta definizione di ordine, qualche riga sotto: l’ordine consiste nel fatto che ognuna sa stare al suo posto, come i numeri pari e dispari. Di qui la pace della città di Dio: “La pace della città celeste è l’ordinatissima e concordissima società che fruisce di Dio e reciprocamente in Dio” (Ivi). Concordia e ordine trovano il superlativo di realizzazione nella fase eterna della città di Dio. Di fatto, la pace in questa fase terrena mira a raggiungere “la pace dell’immortalità, al fine di fruire, cioè di godere, di Dio e del prossimo in Dio” (De civ. Dei 19,13.2).

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