Condiscepoli di Agostino
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Commento al Salmo 49

La pazienza di Dio verso i peccatori in vista della conversione. Che cosa Dio chiede all’uomo. Il senso delle tribolazioni nella vita...

Parole chiave: Salmo 49 (1), Esposizione sui Salmi (3)

La pazienza di Dio verso i peccatori in vista della conversione. Che cosa Dio chiede all’uomo. Il senso delle tribolazioni nella vita: “Dio sopporta i peccatori che ogni giorno compiono il male. Vediamo ora che cosa il nostro Dio, nostro imperatore e re chiede all’uomo; quale tributo ci impone, dal momento che ha voluto essere nostro re e ha voluto che noi siamo la sua provincia. Dio non esige ciò che non ha dato e a tutti ha dato ciò che esige… Quali sono gli olocausti che non disprezza? Quali sono gli olocausti che sono sempre al suo cospetto? Olocausto è ciò che viene completamente consumato con il fuoco. Vi è per così dire il fuoco di una carità ardentissima: si infiammi l’animo di carità, prenda la stessa carità le membra a suo servizio; non permetta loro di militare sotto la cupidigia, affinché interamente bruci del fuoco dell’amore divino colui che vuole offrire a Dio un olocausto. Chi di noi conosce tutti gli uccelli del cielo? Tanto grande è la conoscenza di Dio che, presso di Lui, in un certo modo ineffabile, c’erano le cose ancor prima che fossero create. Con Lui c’erano tutte le cose future, e con Lui tutte le cose passate. Con Lui ci sono tutte le cose costituite dalla conoscenza per così dire dell’ineffabile sapienza di Dio nel Verbo, e tutte le cose sono finalizzate allo stesso Verbo. Per noi, il Dio degli dei si è degnato anche di avere fame. È venuto per avere fame e per saziare, è venuto per aver sete e per dare da bere, è venuto per essere vestito di mortalità e per vestire di immortalità. È venuto povero per farci ricchi… ‘Immola a Dio un sacrificio di lode’. Rientrerò dentro di me, al fine di trovare ciò che serve da immolare; in me troverò l’immolazione della lode: sia tuo altare la tua coscienza… ‘E invocami nel giorno della tribolazione, io ti libererò e tu mi glorificherai’. Per questo ho permesso che ci fosse per te il giorno della tribolazione, perché se non sperimentassi la tribolazione non mi invocheresti; mentre quando sei nella tribolazione, mi invochi; quando mi invochi, ti libererò; quando ti libererò, tu mi glorificherai, in modo che tu non ti allontani più da me. Di certo, le tribolazioni sono note a tutti. Invochino Dio, Lui è capace o di insegnare a sopportare, o a sanare una volta sopportata la tribolazione. Invochiamo Dio anche in queste tribolazioni; ma queste tribolazioni trovano noi (non siamo noi a cercarle). Noi troviamo dei miseri sui quali esercitiamo la misericordia, e le miserie dei miseri ci rendono compassionevoli. Quanto meglio se tu fossi già là (in paradiso), dove non trovi l’affamato da nutrire, dove non trovi il pellegrino da ospitare, non il nudo da vestire, non un malato da visitare, non un litigioso da far riconciliare. Là nessuna morte, nessuna lite: lì la pace, la quiete, il gaudio, la giustizia. Quale pace lassù! Correggiti dalla via malvagia, comincia a vivere bene. Comprendi che non riuscirai a correggerti se non per dono di Dio. Quando avrai capito questo, favoriscilo anche in altri, perché siano ciò che anche tu sei, poiché anche tu eri ciò che essi sono. Favoriscilo per quanto è in tuo potere e non disperare; infatti, Dio è ricco (di misericordia) non solo verso di te. Chi sa di essere pertinente alla grazia, che è Cristo, e ciò che è di Cristo, sa che ha bisogno della grazia. Se si chiama grazia, è perché viene data gratuitamente; se viene data gratuitamente, nessun tuo merito l’ha preceduta perché ti fosse data”.

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