Condiscepoli di Agostino
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Come coniugare la misericordia di Dio con la giustizia e la sua ira?

Certo, pretendere di comprendere il mistero dell’agire di Dio sarebbe pura arroganza. Resta inevitabilmente arcano e indecifrabile per ogni uomo. Tuttavia, non restiamo esclusi dalla possibilità anche razionale di comporre in unità espressioni del suo agire che a prima vista potrebbero apparire in assoluto contrasto. Come ad esempio mettere insieme Misericordia, Giustizia e Ira di Dio, di cui la Bibbia parla continuamente? Tentiamo almeno di lumeggiare le problematiche sottese. E lo facciamo esplicitando i contenuti biblici dei tre termini. A quel punto ci accorgeremo che non solo non sono dialettici, cioè in contrasto, ma sono per così dire sinonimi. Quanto meno si richiamano.

Certo, pretendere di comprendere il mistero dell’agire di Dio sarebbe pura arroganza. Resta inevitabilmente arcano e indecifrabile per ogni uomo. Tuttavia, non restiamo esclusi dalla possibilità anche razionale di comporre in unità espressioni del suo agire che a prima vista potrebbero apparire in assoluto contrasto. Come ad esempio mettere insieme Misericordia, Giustizia e Ira di Dio, di cui la Bibbia parla continuamente? Tentiamo almeno di lumeggiare le problematiche sottese. E lo facciamo esplicitando i contenuti biblici dei tre termini. A quel punto ci accorgeremo che non solo non sono dialettici, cioè in contrasto, ma sono per così dire sinonimi. Quanto meno si richiamano.
Come già abbiamo precisato, il termine Misericordia evoca l’amore materno di Dio che si prende cura di ogni persona umana, in quanto gli sta immensamente a cuore. Proprio per questo, assicura a quanti ne sono disposti, il suo perdono capace di risanare il cuore dell’uomo, al punto da diventare la dimora di Dio in Gesù Cristo, dove può crescere fino alla sua piena maturità.
Se alla condizione di peccato da parte dell’uomo Dio dovesse applicare i criteri della giustizia umana, anche quella autentica volta al riscatto, nessun uomo sarebbe in grado di salvarsi, come ricorda il salmista: «Se tu guardi le colpe, Signore, chi potrà sussistere?» (Sal 130, 3). D’altra parte, è anche vero che nella cultura che respiriamo domina un senso di giustizia vendicativa: a tanto male commesso, altrettanto di pena da espiare. Ora, se Dio non rispetta questo parametro umano di giustizia, rischia di essere giudicato ingiusto. Come a dire che anche Lui deve fargliela pagare, almeno in gran parte, all’uomo che pecca contro di Lui e magari danneggia la società. In realtà, Dio non è giusto al modo umano, ma al modo di una madre. Non nel senso che è pronto a scusare le malefatte, ma nel senso che, comunque, si attiva per rendere giusto il figlio, mettendolo nella condizione, propiziata da un amore senza condizioni, di rifarsi una vita dignitosa, come autocondanna del male fatto e come determinazione a una vera e radicale conversione. Questa è la giustizia di Dio, secondo la teologia di san Paolo: Dio rende giusti! Non vuole vendicarsi, ma vuole salvare! Concedendo a tal fine anche lunghi tempi di pazienza longanime, come precisa la Seconda Lettera di Pietro (cfr 2Pt 3, 9). È la giustizia, giudicata ingiusta dal figlio maggiore, del Padre misericordioso che ristabilisce il figlio prodigo nella sua dignità di figlio. Al Dio Amore infatti non si addice la vendetta. La sua vendetta è l’elargizione del bene, sotto forma di Misericordia, a chi, dopo aver peccato, si pente e desidera cambiare vita, accettando su di sé la signoria di Dio e non più il dominio di satana.
Infine, l’ira di Dio. La Bibbia, anche se quasi esclusivamente nell’Antico Testamento, ne parla infinite volte. Che cosa intende per ira di Dio? Non uno scatto di rabbia e un intervento di vendetta per le infedeltà del popolo. Sta a significare “opposizione” a tutto ciò che è il male per l’uomo creato a sua immagine e somiglianza. Dio vuole talmente bene all’uomo che non può scendere a compromesso con il peccato. Lo detesta e lo combatte fino a dare il suo Figlio per questo scopo. Sotto questo profilo non c’è dubbio che la sua opposizione radicale al peccato, che rovina la vita dell’uomo e della società, è una delle espressioni più chiare della sua Misericordia, finalizzata appunto al bene integrale dell’uomo, chiamato a vivere da figlio nel Figlio e non da schiavo del peccato. Qualche cosa di simile capita al medico: adirato, cioè in decisa opposizione, contro la malattia al fine di salvare il malato. Dio non è adirato contro l’uomo, ma contro ciò che è il male dell’uomo.
Per concludere, Misericordia, Giustizia e Ira in Dio sono un trittico del suo amore divino per l’uomo.

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