Condiscepoli di Agostino
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Misericordia e Verità si incontreranno

Quando si affronta il tema della Misericordia di Dio e, di conseguenza, della Misericordia dei credenti ispirata a quella di Dio, vengono suscitate obiezioni a catena.
Già abbiamo considerato il problematico rapporto tra Misericordia, Giustizia e Ira di Dio...

Quando si affronta il tema della Misericordia di Dio e, di conseguenza, della Misericordia dei credenti ispirata a quella di Dio, vengono suscitate obiezioni a catena.
Già abbiamo considerato il problematico rapporto tra Misericordia, Giustizia e Ira di Dio. E abbiamo concluso che non sono tra loro in contrasto, anzi, si richiamano vicendevolmente. Qualche cosa di simile accade per un altro binomio: Misericordia e Verità. Estraiamo il tema dal Salmo 85,11: “Misericordia e Verità si incontreranno. Giustizia e pace si baceranno”. Il testo, nello stesso contesto salmodico, sapora dei tempi messianici. È tutto intriso della presenza salvifica di Dio: “Sei stato buono, Signore, con la tua terra […]. Hai perdonato la colpa al tuo popolo […]. Mostraci, Signore la tua misericordia e donaci la tua salvezza”. Queste e altre espressioni del Salmo ci svelano il volto del Dio dell’Amore misericordioso nei confronti di un popolo, per estensione possiamo definirlo umanità intera, incline alla ribellione verso Dio.
Caratteristica dell’Amore misericordioso di Dio è quella di venire incontro all’uomo peccatore, non di stare, tutto accigliato, seduto sul suo trono in attesa che l’uomo, umiliato, si prostri davanti ai suoi piedi. Sarebbe una concezione pagana del rapporto divinità e umanità. La stessa parabola del Padre buono verso il suo figlio prodigo ci mostra un Padre, tutto sollecito di amore, che corre incontro al figlio che, sfigurato, sta tornando a casa, angosciato e umile.
A questo punto, ci è più facile coniugare positivamente anche i due termini, che esprimono qualità di Dio, Misericordia e Verità. Misericordia di Dio sull’uomo. Verità di Dio sull’uomo. Come è possibile che si incontrino, al punto da fare un tutt’uno? Già abbiamo illustrato, o almeno lumeggiato, il senso della Misericordia di Dio, identificandola con le sue viscere di amore materno che si fa carico della condizione di peccato dell’uomo, offrendogli l’opportunità del perdono e della conseguente salvezza.
Non ci resta che indagare il senso della Verità di Dio. Dio è la Verità, nella persona del suo Figlio. Lui è l’artefice della verità dell’uomo. E l’uomo è nella verità quando vive il suo essere immagine e somiglianza di Dio. Ogni volta invece che vi si discosta, per superbia, commettendo il peccato, non è più nella verità del suo essere uomo, come l’ha pensato e realizzato Dio, Mistero di Amore Trinitario. Dunque, la causa che manda in frantumi l’immagine di Dio nell’uomo è il peccato. Il peccato è menzogna. Ha come ispiratore, cospiratore, satana, che l’evangelista Giovanni non esita a definire “padre della menzogna” (Gv 8,44). Di fronte al peccato dell’uomo che rende l’uomo menzognero, cioè alterato rispetto alla verità del suo essere, all’uomo non resta che appellarsi alla Misericordia di Dio perché lo riporti alla verità originaria di immagine e somiglianza ristrutturata. Risanata.
Di conseguenza, la Misericordia di Dio ricompone nell’uomo la Verità di Dio sull’uomo, senza fingere. Come abbiamo già osservato, infatti, la Misericordia non opera un condono, una amnistia che lascia l’uomo peccatore come era. Opera un risanamento, tale da rendere ancora una volta vera, cioè conforme alla sua verità originaria, l’umanità dell’uomo. Come a dire che quando l’uomo si lascia raggiungere dalla Misericordia, simultaneamente si lascia conquistare dalla Verità. E in lui avviene l’incontro salvifico tra Misericordia e Verità.
† mons. Giuseppe Zenti
Vescovo di VeronaQuando si affronta il tema della Misericordia di Dio e, di conseguenza, della Misericordia dei credenti ispirata a quella di Dio, vengono suscitate obiezioni a catena.
Già abbiamo considerato il problematico rapporto tra Misericordia, Giustizia e Ira di Dio. E abbiamo concluso che non sono tra loro in contrasto, anzi, si richiamano vicendevolmente. Qualche cosa di simile accade per un altro binomio: Misericordia e Verità. Estraiamo il tema dal Salmo 85,11: “Misericordia e Verità si incontreranno. Giustizia e pace si baceranno”. Il testo, nello stesso contesto salmodico, sapora dei tempi messianici. È tutto intriso della presenza salvifica di Dio: “Sei stato buono, Signore, con la tua terra […]. Hai perdonato la colpa al tuo popolo […]. Mostraci, Signore la tua misericordia e donaci la tua salvezza”. Queste e altre espressioni del Salmo ci svelano il volto del Dio dell’Amore misericordioso nei confronti di un popolo, per estensione possiamo definirlo umanità intera, incline alla ribellione verso Dio.
Caratteristica dell’Amore misericordioso di Dio è quella di venire incontro all’uomo peccatore, non di stare, tutto accigliato, seduto sul suo trono in attesa che l’uomo, umiliato, si prostri davanti ai suoi piedi. Sarebbe una concezione pagana del rapporto divinità e umanità. La stessa parabola del Padre buono verso il suo figlio prodigo ci mostra un Padre, tutto sollecito di amore, che corre incontro al figlio che, sfigurato, sta tornando a casa, angosciato e umile.
A questo punto, ci è più facile coniugare positivamente anche i due termini, che esprimono qualità di Dio, Misericordia e Verità. Misericordia di Dio sull’uomo. Verità di Dio sull’uomo. Come è possibile che si incontrino, al punto da fare un tutt’uno? Già abbiamo illustrato, o almeno lumeggiato, il senso della Misericordia di Dio, identificandola con le sue viscere di amore materno che si fa carico della condizione di peccato dell’uomo, offrendogli l’opportunità del perdono e della conseguente salvezza.
Non ci resta che indagare il senso della Verità di Dio. Dio è la Verità, nella persona del suo Figlio. Lui è l’artefice della verità dell’uomo. E l’uomo è nella verità quando vive il suo essere immagine e somiglianza di Dio. Ogni volta invece che vi si discosta, per superbia, commettendo il peccato, non è più nella verità del suo essere uomo, come l’ha pensato e realizzato Dio, Mistero di Amore Trinitario. Dunque, la causa che manda in frantumi l’immagine di Dio nell’uomo è il peccato. Il peccato è menzogna. Ha come ispiratore, cospiratore, satana, che l’evangelista Giovanni non esita a definire “padre della menzogna” (Gv 8,44). Di fronte al peccato dell’uomo che rende l’uomo menzognero, cioè alterato rispetto alla verità del suo essere, all’uomo non resta che appellarsi alla Misericordia di Dio perché lo riporti alla verità originaria di immagine e somiglianza ristrutturata. Risanata.
Di conseguenza, la Misericordia di Dio ricompone nell’uomo la Verità di Dio sull’uomo, senza fingere. Come abbiamo già osservato, infatti, la Misericordia non opera un condono, una amnistia che lascia l’uomo peccatore come era. Opera un risanamento, tale da rendere ancora una volta vera, cioè conforme alla sua verità originaria, l’umanità dell’uomo. Come a dire che quando l’uomo si lascia raggiungere dalla Misericordia, simultaneamente si lascia conquistare dalla Verità. E in lui avviene l’incontro salvifico tra Misericordia e Verità.

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