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Un bel film ma discutibile la visione antropologica

Lightyear - La vera storia di Buzz
(Stati Uniti, 2022)
Regia: Angus MacLane
Film di animazione
Durata: 105 minuti
Valutazione Cnvf: consigliabile/semplice/adatto per dibattiti

Un bel film ma discutibile la visione antropologica

Si torna al 1995, quando fece la sua prima apparizione sugli schermi un film che avrebbe segnato la storia dell’animazione: Toy Story. In quel lungometraggio, Andy, protagonista umano della narrazione, porta a casa un giocattolo perché affascinato da uno space ranger visto al cinema: Buzz Lightyear. La Pixar, raccontando la storia vera di un personaggio di finzione, fa un’interessante operazione mediatica (oltre che commerciale, evidentemente). Inoltre, riporta in auge un “eroe” che ha segnato l’immaginario di tanti bambini degli anni ’90 del secolo scorso. Film che sicuramente riesce ad intrattenere tutta la famiglia, senza però riuscire ad essere una pellicola capace di lasciare il segno.

La storia è semplice: Buzz, dopo un errore di valutazione, non riesce a completare una missione e si trova costretto a vivere, insieme ai suoi compagni di avventura, su un nuovo pianeta in attesa di sviluppare una tecnologia capace di riportare tutti a casa. Un’invasione di robot alieni costringe il protagonista ad organizzare la resistenza con un gruppo di cadetti un po’ goffi e un po’ inesperti. L’avversario più duro da combattere, però, sarà il suo carattere spocchioso e autosufficiente.

Tre considerazioni si possono fare su questo. La casa di produzione americana si conferma ineccepibile per quel che riguarda la tecnica cinematografica. I 105 minuti sono una vera gioia per gli occhi. I personaggi, i paesaggi, le astronavi, i robot… la cura per i dettagli che i disegnatori hanno messo confermano che Pixar è ormai sinonimo di garanzia. I siparietti, i momenti di comicità, così come scene capaci di emozionare e commuovere arricchiscono notevolmente la storia.

La sceneggiatura, anche se a tratti talmente scontata da diventare prevedibile, sembra essere un grande tributo al cinema di fantascienza degli ultimi cinquant’anni. Da 2001 Odissea nello spazio a Gravity, da Star Wars a Star Trek, da MadMax: Fury Road a The Martian: davvero numerose le citazioni che, però, vanno quasi ad oscurare l’originalità del film stesso.

Infine, il lungometraggio al momento dell’uscita ha fatto molto discutere: Alisha, la migliore amica di Buzz sulla terra, si sposa con la sua compagna e attraverso la fecondazione assistita ha una figlia (che sarà tra i cadetti guidati dal protagonista contro l’imperatore Zurg). La Walt Disney Company, abbracciando le spinte culturali woke, non solo ha dichiarato la sua adesione a questa nuova visione antropologica, ma se ne fa anche promotrice. Le discussioni, allora, sono destinate a crescere sempre più, film dopo film.

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