Cinema
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L’handicap raccontato nella normalità

La famiglia Belier
(Francia, 2014)
regia: Erica Lartigau
con: Karin Viard, Francois Damiens, Eric Elmosino, Louane Emera
durata: 100 min.
Giudizio Cnvf: consigliabile/problematico/dibattiti

Parole chiave: La famiglia Belier (1)
L’handicap raccontato nella normalità

Nella bellissima Normandia viveva una famiglia felice. Potrebbe essere l’inizio di una favola e, in effetti, questo delizioso film francese qualcosa di favolistico ce l’ha. La famiglia è composta da padre, madre, figlio e figlia. La particolarità del piccolo consorzio qui raccontato è che l’unica ad avere la facoltà dell’udito è Paula, la ragazza, che mantiene le relazioni col mondo esterno per conto di tutti gli altri. Tutto bene, fino a quando Paula, che ha una bellissima voce e una grande passione per il canto, non progetta di andare a Parigi per partecipare a un concorso canoro organizzato da Radio France. L’equilibrio della famiglia viene scombussolato dall’evento, con altalenanti reazioni che vanno dall’entusiasmo e orgoglio alla recriminazione e accusa. Naturalmente i conflitti troveranno soluzione e modo per essere risolti senza penalizzare nessuno.
Louane Emera, che è stata per davvero una concorrente all’edizione francese del talent-show The Voice (quello, per intenderci, che da noi ha laureato cantante di successo suor Cristina Scuccia), interpreta Paula con convinta partecipazione. La forza di questo film è di aver scelto di trattare il tema di un handicap fisico senza facili pietismi né indulgenze retoriche. Anche grazie ai bravi attori che si impegnano nel cast, quella che viene rappresentata non è una famiglia “diversamente abile” che ha peculiarità, positive o negative, differenti da quella di una famiglia “normodotata”. La famiglia Belier è composta da persone che si amano tantissimo, che ogni tanto litigano, che manifestano affetti, idiosincrasie, comprensione e intolleranza per le debolezze di ogni componente. Come succede dappertutto, tutti i giorni, in tutte le famiglie del mondo.
I due interpreti dei genitori, Francois Damiens e Karin Viard, accompagnano l’eterna vicenda del cruccio dei genitori davanti ad una figlia che si vuole rendere indipendente con un repertorio di gesti e sguardi a tratti esilarante, in altri momenti commovente. Ecco così che in un film pieno di musica e di splendide canzoni francesi si alternano i dialoghi muti fra i due e dei due con la figlia, fornendo alla storia un ritmo di notevole gradevolezza.
La famiglia Belier ha come riferimento letterario il bel romanzo di Véronique Poulain Le parole che non mi vengono dette ed è un esempio di come il cinema, quando ben scritto, diretto e recitato, sia davvero comunicazione universale.

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