Una giornata particolare
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Quel disc jockey pigmalione che rivoluzionò la musica moderna

Si può avere una Giornata particolare dedicata a sé anche se si ha un nome banale come John Robert Parker Ravenscroft, si proviene da una famiglia semplice e non tutto va per il verso giusto

Quel disc jockey pigmalione che rivoluzionò la musica moderna

Si può avere una Giornata particolare dedicata a sé anche se si ha un nome banale come John Robert Parker Ravenscroft, si proviene da una famiglia semplice e non tutto va per il verso giusto. È il caso del “John Peel Day” (13 ottobre) che richiama il nome d’arte di questo importante riferimento nel mondo della musica anglosassone e non solo. Nato il 30 agosto 1939 nella penisola di Wirral, poco distante da Liverpool, fu costretto a trasferirsi nel 1960 negli Stati Uniti per seguire il lavoro del padre. Non senza fatica, a Dallas riuscì a diventare conduttore radiofonico per la Wrr Radio. Ebbe una grande occasione quando, alla morte di John F. Kennedy (22 novembre 1963) gli fu affidato di seguire il processo a carico dell’assassino Lee Harvey Oswald: durò ben poco, dato che due giorni dopo fu ucciso a sua volta anche l’ex marine. John non si arrese, anche perché nel frattempo fecero il loro esordio sulla scena musicale i Beatles. Approfittando dei legami con Liverpool, ottenne di essere scelto come corrispondente ufficiale della band per Dallas. Nel 1967 tornò in Inghilterra e divenne disc jockey con lo pseudonimo John Peel per Radio London, una delle capostipiti del movimento delle radio pirata inglesi, che rifiutavano la musica leggera e trasmettevano pop e rock. In un programma chiamato The Perfumed Garden, in onda da mezzanotte alle due, lanciò varie band nate proprio in quegli anni, tra cui The Doors, Pink Floyd, Led Zeppelin oltre che ai Beatles e a un giovane cantautore e musicista statunitense che si faceva chiamare Bob Dylan. Quando le cose stavano andando bene per lui, la radio fu chiusa. Qualcuno però aveva ormai notato il suo talento e gli fu affidato il programma Top Gear della neonata Bbc Radio One. Inizialmente affiancato (e un po’ bloccato) da altri dj, fu poi capace di renderlo un appuntamento molto atteso per gli ascoltatori e una grande occasione per centinaia di musicisti in rampa di lancio che potevano così beneficiare di una sorta di suo marchio di approvazione. Da lui e dalle sue esibizioni dal vivo – grande novità e forte eredità del suo lavoro – passarono negli anni anche David Bowie, Sex Pistols, The Clash. Il suo stile e questi artisti arrivarono pure in televisione con la sua conduzione di Top of the Pops, format poi sbarcato anche in Italia. Oggetto per tutta la vita di critiche e censura per alcuni suoi atteggiamenti e condotte, il giorno della morte (25 ottobre 2004) fu celebrato con un palinsesto e tributi speciali da tutta la Bbc. Dall’anno successivo, ogni 13 ottobre il “John Peel Day” è celebrato con l’incoraggiamento a tutti gli artisti a omaggiare lui e i diversi generi musicali attraverso concerti live: chissà se e come quest’anno sarà possibile. Di certo vale la pena ricordarlo, consapevoli che forse senza il suo lancio non avremmo avuto la canzone del Ventesimo secolo (Smells like teen spirit dei Nirvana) e soprattutto l’ormai tradizionale “Po po po po” preso da Seven Nation Army dei The White Stripes.

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