Una giornata particolare
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La Russia bianca che non è Russia ma la triste Bielorussia

Il Giorno dell'Indipendenza della Repubblica di Bielorussia è la festa nazionale della Repubblica di Bielorussia e viene celebrata ogni anno il 3 luglio...

Parole chiave: Giorno dell'Indipendenza (1), Bielorussia (2)

Mai come in questi mesi abbiamo sentito parlare di Bielorussia. Il giorno della festa nazionale (3 luglio) ci dà l’occasione per mettere un po’ in ordine le idee.
Partiamo dal nome, anche se ci sono diverse ipotesi: la cosa certa è che Rus’ è una radice delle antiche lingue scandinave che significa “uomini che remano”, a indicare gli abitanti dell’entroterra sudorientale del mar Baltico, mentre balt può significare sia occidente che bianco (bela, in russo); in questo secondo caso l’associazione sarebbe con gli abiti tradizionali di lino grezzo oppure con i capelli molto chiari. Territorio grande due terzi quello italiano, relativamente pianeggiante e ricco d’acqua (ma senza sbocchi sul mare), dispone di foreste e depositi di torba, piccole quantità di petrolio e gas naturale, cave di granito e gesso. La popolazione attuale è di poco meno di 9 milioni e mezzo, con una sensibile diminuzione in questi ultimi anni.
La storia umana è ricca e variegata, con le prime tracce in epoca paleolitica e grande splendore con il principato di Polock (IX-XIV secolo d.C.), che favorì lo sviluppo della cultura e il formarsi della lingua bielorussa (anche per il diffondersi del cristianesimo). Dal suo sgretolarsi fino all’epoca recente, si assistette a continue lotte per il controllo della zona, soprattutto con l’incombere del grande vicino russo. Il patriottismo bielorusso è soprattutto legato a una differenza storica, etnica (l’83,7% di etnia bielorussa, solo l’8% russa), sociale, economica e per tanti secoli anche religiosa, essendo in passato forte la presenza cattolica (oggi poco più del 7%) e greco-cattolica. Il forte impulso alla rinascita della nazione e della cultura bielorussa, che avvenne a inizio XX secolo, fu bloccato dalla Prima Guerra mondiale, durante la quale il territorio fu occupato dalle truppe russe, e da un Dopoguerra che vide l’avanzata dell’Armata rossa e la nascita della Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa (1919), che successivamente entrò a far parte dell’Urss. Nel 1941 la Bielorussia viene occupata dalle truppe della Germania, che nel 1943 istituirono uno Stato fantoccio filo-fascista, denominato Consiglio Centrale Bielorusso. Quattrocentomila cittadini bielorussi si unirono a questo punto in gruppi partigiani che, appoggiati dalle truppe sovietiche, scacciarono definitivamente i nazisti (3 luglio 1944).
A questa data è legato il Giorno dell’Indipendenza della Repubblica di Bielorussia, che è recentemente tornata ad essere la festa nazionale dopo che per alcuni anni era stata spostata al 27 luglio, giorno della Dichiarazione di sovranità della Bielorussia, ovvero dell’indipendenza dall’Unione Sovietica (1991). Questa decisione è stata sancita da un referendum nazionale indetto nel 1996 da Aleksandras Lukašenka (occidentalizzato in Aleksandr Lukashenko), primo e finora unico presidente, saldamente al potere secondo alcuni proprio per un legame particolare con la Russia e con il presidente Vladimir Putin, sempre pronto ad appoggiarlo contro ogni opposizione.

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