Una giornata particolare
stampa

Esiste l’alienazione genitoriale e si cura con forti dosi di amore

È la sindrome che porta a riferirsi esclusivamente a un solo genitore

Esiste l’alienazione genitoriale e si cura con forti dosi di amore

Papa Francesco, nell’udienza del 24 marzo scorso dedicata al pregare in comunione con Maria, sottolineava che «la pietà cristiana sempre le dà dei titoli belli, come un figlio alla mamma: quante cose belle dice un figlio alla mamma alla quale vuole bene! (…) Sono espressioni d’amore come un figlio alla mamma – alcune volte esagerate. Ma l’amore, noi sappiamo, sempre ci fa fare cose esagerate, ma con amore». Probabilmente succedeva pure al bambino Gesù di rivolgersi alla mamma con parole esagerate, con il buon Giuseppe a sorridere, pronto ad accettare anche un figlio che ad un certo punto avrebbe preferito un altro come padre. Diventando adulto, Gesù nel rivelare che era Figlio di Dio, ha continuato fino alla fine a riconoscere pubblicamente Maria come sua madre e a gioire nel venire identificato come il figlio di Giuseppe. Questo è l’amore e la complicità della Sacra Famiglia, che ogni persona desidera e verso la quale prova a camminare lungo i sentieri della vita. Salvo poi magari fare i conti con il fallimento e l’infrangersi dei sogni più belli e profondi, con la complicazione di una cultura che da una parte pretende il perfezionismo, dall’altra non educa a riconoscere i moti interiori e a dominare le passioni. Tutto ciò a volte porta tali situazioni a trovare sfogo in modi esagerati che nulla hanno a che fare con l’amore (pur usato come scusa). Tra questi, la cosiddetta sindrome da alienazione genitoriale, ancora dibattuta e non riconosciuta unanimemente, che spinge a riferirsi esclusivamente a un solo genitore come risultato di un abuso emotivo e di una campagna denigratoria verso l’altro, sostenuta non su dati oggettivi ma dall’odio patologico, dall’azione di alcuni complici e dall’illusione di uno speciale rapporto confidenziale. Secondo alcuni studi, il rischio a lungo termine è anche lo sviluppo nei figli di patologie di onnipotenza o comportamenti autodistruttivi, aggressività o depressione, egocentrismo o scarso rendimento scolastico, senza contare la possibilità di un futuro carattere manipolatorio. L’aumento di questo problema – che vede una sorta di “parità” tra maschile e femminile – e la spinta per un riconoscimento ufficiale in campo clinico e legale, ha portato alla diffusione della Giornata di sensibilizzazione sulla sindrome da alienazione genitoriale (25 aprile). Ma con quale spirito e stile vivere questo appuntamento che rischia di essere un’occasione di scontro tra pareri contrastanti o una messa in guardia rispetto alla sponsalità e alla genitorialità? Forse nello spirito della Amoris laetitia – in questo anno che papa Francesco ha voluto dedicare alla sua ripresa – la quale non nega le complessità e i segni di crisi, ma chiama costantemente a rilanciare “la gioia dell’amore che si vive nelle famiglie”, testimoniare la vicinanza delle comunità rispetto a tutte le persone ferite e annunciare come l’aspirazione e il desiderio di famiglia – che niente e nessuno può sopprimere – trova risposta piena e bella nell’annuncio cristiano.

Tutti i diritti riservati
Esiste l’alienazione genitoriale e si cura con forti dosi di amore
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento