Il card. Dal Corso benedice la città da San Zeno in Monte

Un migliaio di fedeli hanno partecipato ieri pomeriggio nella tensostruttura allestita a San Zeno in Monte alla concelebrazione eucaristica nella festa di san Giovanni Calabria presieduta dal card. Eugenio Dal Corso e concelebrata dal card. Mario Zenari, dall’arcivescovo Rino Passigato, dal vescovo Giuseppe Zenti e da una trentina di sacerdoti, guidati dal Casante dell’Opera don Calabria, padre Miguel Tofful. Nell’omelia il neoporporato ha ricordato di aver conosciuto personalmente il fondatore della Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza, canonizzato 20 anni fa. Quando era un bambino di 8-9 anni chiese alla mamma chi fosse e lei rispose: «È un grande santo!». Trasferitosi nell’Istituto a dieci anni di età per completare le elementari, il giovane Eugenio ha proseguito il corso degli studi emettendo la prima professione dei voti nel settembre di sessant’anni fa e quindi divenendo membro della congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza.

«Vivere lo spirito di don Calabria significa essere vangeli viventi con l’annuncio e la testimonianza – ha affermato Dal Corso –. Egli ha testimoniato l’amore di Dio per tutti, soprattutto per i più semplici, i poveri e gli umili». Un amore che Dio ha manifestato mandando il suo Figlio per salvarci. «Annunciare e testimoniare l’amore di Dio, infinita Provvidenza è il lascito di san Giovanni Calabria», ha sottolineato Dal Corso.

Quindi ha ricordato che, divenuto vescovo emerito di Benguela lo scorso anno, si è chiesto cosa fare: tornare a Verona? Andare a Roma? No, «resto in Africa a servire, mi sento bene, mi stanno aspettando», ha affermato mentre i fedeli applaudivano.

Al termine della Messa dal terrazzo di San Zeno in Monte ha benedetto la città con la reliquia di san Giovanni Calabria.

(Nell’immagine di FidoFoto il cardinale Dal Corso mentre benedice la città con la reliquia di san Giovanni Calabria)