Spiato in tv
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La Clerici migliore è quella di mezzodì

Come misera idea nuova nell’infinita serie dei talent-show, Rai 1 con Standing ovation fa accompagnare cantanti dilettanti, tutti minorenni, da un loro familiare adulto con il quale esibirsi in coppia...

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La Clerici migliore è quella di mezzodì

Come misera idea nuova nell’infinita serie dei talent-show, Rai 1 con Standing ovation fa accompagnare cantanti dilettanti, tutti minorenni, da un loro familiare adulto con il quale esibirsi in coppia. Una specie di Zecchino d’oro in versione avanzata e moderna senza però il coro dell’Antoniano di Bologna e dove, al posto del celeberrimo mago Zurlì, c’è la nuova fatina zuccherosa della televisione, Antonella Clerici. A valutare la gara dei concorrenti c’è una giuria, rinchiusa in una gabbia oscura che è aperta solo dopo ogni esecuzione canora. In essa sono finiti dentro tre beniamini del pubblico, alquanto eterogenei tra loro: Romina Power, che vive del mito di essere l’ex moglie di Al Bano; la più che bizzarra Loredana Bertè e l’anima buonista di Nek. A loro il compito di rendere frizzante e talora pepata questa competizione con i loro commenti.
Ai 300 spettatori presenti in studio è chiesto non soltanto di pigiare un bottone per dire il loro gradimento a quanto hanno visto, ma addirittura di alzarsi in piedi dopo ogni esibizione e di assicurare così la più considerevole e piena delle possibili approvazioni, da cui appunto deriva il titolo della trasmissione. Clerici ha così fatto risorgere, con gli adattamenti del caso, il suo fortunato cavallo di battaglia Ti lascio una canzone, dove a proporre brani famosi erano sempre piccoli artisti. Tanti dei protagonisti di questo speciale talent sono ragazzi che vivono situazioni familiari delicate, suscitando un forte impatto emotivo sul pubblico che poi, di settimana in settimana, si concentra a valutare anche il fattore artistico.
Pur essendo il programma più visto del venerdì sera, lo share in calo dal 18 al 15% non lo pone sicuramente tra i grandi successi televisivi. Sono davvero tante le perplessità che nascono vedendo ragazzi e adolescenti comportarsi da piccoli divi della canzone con lo sconsiderato avallo degli adulti che li accompagnano e della conduttrice la quale, più che favorire l’estro musicale ancora in erba, bada esclusivamente alla propria popolarità. Mal ci stanno i grandi in programmi scialbi e monotoni come questo, immaginiamoci i piccoli, buttati dentro un meccanismo televisivo che mescola senza riguardo la commozione dei casi umani e la malvagità di certi commenti.
Insomma, la Clerici migliore è sempre quella fra le pentole del mezzogiorno alla conduzione de La prova del cuoco.

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