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L’unico paracadute è Gerry Scotti

Al pubblico che segue da casa, fa sempre piacere vedere un concorrente che subisce una piccola penalità o è vittima di uno scherzo a causa di un suo passo falso. Così con Caduta libera!

Parole chiave: Caduta libera (1), Gerry Scotti (2)
L’unico paracadute è Gerry Scotti

Al pubblico che segue da casa, fa sempre piacere vedere un concorrente che subisce una piccola penalità o è vittima di uno scherzo a causa di un suo passo falso. Così con Caduta libera! sono ben dieci le occasioni in cui i telespettatori vedono un perdente risucchiato nel vuoto per non aver saputo dare la riposta giusta. Per chi sbaglia non basta l’eliminazione o la perdita di un montepremi, come avviene nell’Eredità di Carlo Conti; su Canale 5 Gerry Scotti fa di più e aggiunge come variante il far precipitare realisticamente il giocatore sfortunato sotto una botola che all’improvviso, mentre ancora sta parlando, si apre sotto i piedi del malcapitato. Sta tutto in questa idea, peraltro non originale perché già vista nella trasmissione di Rai Uno La botola condotta nel 2008 da Fabrizio Frizzi, il motivo per sintonizzare il proprio televisore sulla principale rete Mediaset.
Le domande poste ai concorrenti, infatti, rasentano il banale. A tenere banco c’è solo il conduttore, beniamino del pubblico, che fa avanspettacolo prendendo in giro gli sfidanti e dando così un po’ di verve a un gioco che poggia tutto su di lui, non essendoci alcuno che gli faccia da spalla. Il suo modo di fare televisione è sempre piacevole, ma ormai scontato, quasi non ambisse a qualcosa di meglio, continuando imperterrito a dire le stese battute, a prendere in giro con le stese gag, pensando che funzionino sempre in ogni occasione. Semmai sarebbe bello vedere dove finiscono i concorrenti sprofondati, ma, purtroppo, è ripresa solo la caduta senza che si veda mai l’approdo e si raccolga un loro commento su quanto accaduto. Il format è identico all’originale spagnolo e anche le puntate sono registrate nello stesso studio televisivo da dove va in onda il programma iberico. Così, con poco sforzo, semplicemente prendendo in affitto una location e senza costruirne una nuova, Mediaset cerca il migliore rendimento possibile, consapevole che in questa fascia oraria ormai consacrata al game-show, non c’è possibilità in alcun modo di vincere la battaglia dello share che si ferma al 17% rispetto al 21% della concorrenza.
Ripensando agli impareggiabili Mike Bongiorno e Corrado non si può far altro che costatare come la loro professionalità e il rispetto per il concorrente siano ormai lontani anni luce. Non volendo rischiare l’insuccesso con idee nuove, soprattutto nostrane, per fare televisione, si va sul sicuro limitandosi a comprare modelli già pronti dall’estero. Vien da pensare che siano in caduta libera sia le disponibilità finanziarie dei dirigenti televisivi così come il loro genio creativo.

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